Sabato 20 e Domenica 21 – Teatro Fluviale ad Apice, sul Fiume il Calore!
Il Borgo e il Fiume con la splendida Rievocazione delle Lavandaie
Alessio Errico (Presidente Archeoclub D’Italia sede di Apice, nel beneventano):“ Il 20 luglio e il 21 Luglio, ad Apice, borgo del beneventano sarà teatro fluviale in cui andremo a rievocare l’antica figura della lavandaia. Il teatro fluviale è una rappresentazione unica nel suo genere che è stata ideata e proposta per la prima vota in assoluto e in via sperimentale ad Apice. Nella due giorni della quinta edizione, dedicata al fiume Calore, alla tutela dei corsi d’acqua, al rapporto con il territorio, al borgo di Apice, evidenzieremo i siti storico-archeologici del territorio, in particolare l’Appia, la Regina Viarum, candidata a patrimonio Unesco”.
In un periodo in cui i fiumi sono sotto l’attacco delle ondate di calore, sul Calore sarà Teatro Fluviale con la Rievocazione delle Lavandaie di un tempo. Un grande evento di richiamo che si svolgerà Sabato 20 e Domenica 21 Luglio.
“Il 20 luglio e il 21 Luglio, ad Apice, borgo del beneventano sarà teatro fluviale in cui andremo a rievocare l’antica figura della lavandaia. Il teatro fluviale è una rappresentazione unica nel suo genere che è stata ideata e proposta per la prima vota in assoluto e in via sperimentale ad Apice dalla locale sezione dell’Archeoclub. Avremo piedi in acqua e mani sulle classiche pietre di fiume adibite al lavaggio. Il gruppo delle lavandaie, seguendo un copione teatrale, animerà il fiume con litigi, pettegolezzi e canti. La rappresentazione sarà riproposta nel tratto di fiume che costeggia il Ponte Appiano.
Il Borgo e il Fiume nasce come evento sulla sociologia dei fiumi dimenticati . E’ anche una manifestazione sulla paesologia e i fiumi. Da una parte il Teatro Fluviale, dall’altra le conferenze che si svolgeranno nel Castello dell’Ettorre di Apice Vecchia. Apice è un borgo con la sua storia nella storia. Infatti, questo borgo era un luogo fantasma, dopo il terremoto del 1980 ma oggi sta diventando un Borgo Turistico. In questo scenario avremo l’edizione 2024 del Teatro Fluviale, unico in Italia per la sua particolarità . Un grande evento, giunto alla quinta edizione e che ha visto come ospiti intellettuali, attivisti, artisti, professori, amministratori, memorie storiche, associazioni e liberi cittadini. Ne ricordiamo alcuni: il regista Pippo Mezzapesa, autore del film – Il Bene mio – , girato ad Apice Vecchia con protagonista Sergio Rubini; lo scrittore, poeta e paesologo Franco Arminio; il cantautore Marcello Colasurdo; l’accademico tedesco Nico Dorig, promotore di una delle più importanti rivoluzioni green europee sul fiume Isar a Monaco di Baviera; Mimmo Paladino, artista, pittore e scultore di fama internazionale, tra gli esponenti più importanti della transavanguardia italiana. L’evento ha pertanto lo scopo, attraverso lo studio e il confronto di buone pratiche nazionali ed europee, nonché sollevando le criticità del territorio, di promuovere il riavvicinamento della popolazione ai luoghi fondanti della comunità: il borgo di Apice Vecchia, il fiume Calore e il paesaggio circostante, così da incentivare modelli di sviluppo socio – economico coerenti al contesto”. Lo ha dichiarato Alessio Errico, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Apice, nel beneventano.
Teatro Fluviale in un periodo in cui i fiumi sono sotto l’attacco dei cambiamenti climatici.
Il 20 e 21 Luglio Teatro Fluviale sul Calore, ad Apice, nel beneventano.
“Grazie al lavoro di alcuni professionisti e giovani del territorio che orbitano intorno al Borgo e il Fiume insieme ad associazioni come Ribellarci e l’associazione di Livorno Linc, il territorio di Apice è stato beneficiario di un importante finanziamento europeo di 209mila euro per i fiumi, il primo in Regione Campania, grazie al progetto The River, un Erasmus che vede le partecipazioni di cinque partner internazionali: Portogallo, Germania, Grecia, Slovenia e Italia, partner che sono stati ad Apice dal 16 al 17 luglio 2022 per i lavori iniziali del kick off nonché ospiti e relatori del Borgo e il Fiume 4. L’obiettivo principale del progetto The River è quello di responsabilizzare i giovani membri delle comunità fluviali attraverso lo sviluppo di competenze strategiche. In particolare, l’obiettivo è aumentare la loro consapevolezza ambientale – ha concluso Errico – soprattutto riguardo alle criticità e potenzialità che il fiume rappresenta per ogni territorio. Il progetto intende lavorare nella direzione principale della promozione della cittadinanza attiva dei giovani, sostenendo il senso di appartenenza alla comunità e la consapevolezza della propria scelta sulla sostenibilità ambientale. I giovani si configureranno come target principale, ma anche come promotori per coinvolgere tutta la comunità. Tra gli obiettivi del progetto ci sono la conoscenza e la diffusione delle migliori pratiche a livello locale ed europeo per la valorizzazione dei fiumi e delle comunità locali. Nella due giorni della quinta edizione, dedicata al fiume Calore, alla tutela dei corsi d’acqua, al rapporto con il territorio, al borgo di Apice, evidenzieremo i siti storico-archeologici del territorio, in particolare l’Appia, la Regina Viarum, candidata a patrimonio Unesco. L’organizzazione della quinta edizione di quest’anno è stata affidata per la prima volta all’Archeoclub di Apice “Apicium”, associazione nata nel gennaio scorso e che fa riferimento all’Archeoclub d’Italia, ente che promuove da anni la tutela dei Beni culturali e ambientali sul tutto il territorio nazionale. Abbiamo deciso di coinvolgere attività del territorio impegnate nel turismo, ambiente, agricoltura, rinnovabili, comunicazione e digitale, divenute sponsor, finanziatori e partner ufficiali a sostegno di un evento che promuove da anni idee di sviluppo la riqualificazione, rigenerazione e transizione ecologica del territorio. Per incentivare tali processi, quest’anno è stato girato un cortometraggio sulle Rievocazione delle Lavandaie, durante le settimane di agosto e luglio sulle sponde del Fiume Calore presso il Ponte Appiano e nel borgo di Apice Vecchia: una forma di riavvicinamento e riappropriazione del fiume che in passato brulicava di persone e di bellezza ambientale; si è visto in tutte le donne che hanno partecipato e in quelle che hanno vissuto quei momenti da bambine un richiamo antico e potente, una testimonianza vivente del profondo legame che univa le persone al fiume”.
Per interviste:
Alessio Errico – Presidente Archeoclub D’Italia sede di Apice, nel beneventano – Tel 340 – 873 6850
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 239 3585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.