La MareNostrum Dike sulle agenzie di stampa internazionale. L’Agenzia di Stampa Americana Getty, ha dedicato ampio servizio fotografico con la narrazione dei ragazzi dell’Area Penale di Napoli e del patrimonio Geo – Archeologico dei Campi Flegrei !
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia) : “La motovela MareNostrum Dike sarà luogo aperto rappresentando un collante tra le nuove generazioni e la cultura. Il tour geo – archeologico ai Campi Flegrei è solo l’inizio. Ospiteremo anche conferenze con presentazioni di libri e continueremo le azioni di recupero siaciale dei ragazzi dell’Area Penale”.
“La MareNostrum Dike sulle agenzie di stampa internazionali. “The Mare Nostrum Dike is a boat with which smugglers trafficked people to the Italian coast, that was intercepted and confiscated by the Italian authorities and trusted to Archeoclub D’Italia”, lo ha scritto l’Agenzia di Stampa Americana Getty Images che ha realizzato ampio servizio fotografico con più di 400 foto, per raccontare la storia straordinaria della MareNostrum ma anche l’impegno dei ragazzi dell’Area Penale di Napoli con Archeoclub d’Italia e la geo – archeologia dei Campi Flegrei!”. Lo ha annunciato Francesca Esposito, Responsabile delle Attività Sociali di Archeoclub d’Italia – MareNostrum.
La MareNostrum Dike e i ragazzi dell’Area Penale di Napoli : storie di rinascita!
“Non c’era la MareNostrum Dike ma c’era l’Oceanis 473, motovela, intercettata dalla Guardia di Finanza a largo delle coste siciliane sulla tratta dalla Turchia alla Sicilia. In soli 16 metri gli scafisti facevano salire ben 101 persone, trafficando bambini, anziani, donne, persone. L’imbarcazione è stata sequestrata e la Procura di Ragusa l’ha affidata in custodia ad Archeoclub d’Italia. Noi l’abbiamo trasformata in MareNostrum Dike. MareNostrum dal nome del Dipartimento Marino con il quale Archeoclub d’Italia da la possibilità ai giovani di conoscere il patrimonio costiero – ha continuato la Esposito – mettendo anche in campo attività di recupero ambientale. Dike dal nome della dea della Giustizia nella mitologia Greca. MareNostrum oggi è parte di un ampio progetto in collaborazione con il Centro di Giustizia Minorile della Campania, Marina Militare, Corpo Militare dell’Ordine di Malta e le varie Arpa regionali. Al termine di corsi di formazione con teoria e pratica, i ragazzi dell’Area Penale di Napoli che hanno aderito al progetto ed hanno conseguito il brevetto da sub scoprendo emozioni intense sui fiondali marini ed immergendosi. Qualcuno, come Umberto, è riuscito anche a vincere la Borsa di Studio per diventare Operatore Tecnico Subacqueo. Dunque per questi ragazzi c’è un’altra uscita, una speranza, la luce. Cercheremo di seguire le tracce della storica nave – scuola, Caracciolo, della Regia Marina che salvò ben 700 ragazzi dalla strada!”.
La MareNostrum Dike, i ragazzi dell’Area Penale di Napoli parte del progetto MareNostrum con azioni di recupero del patrimonio ambientale ma anche di conoscenza del patrimonio naturalistico e culturale dell’Italia, non solo del Sud.
Ed è una storia di rinascita! L’esempio arriva proprio dai ragazzi dell’Area Penale di Napoli che hanno seguito il progetto Bustb Busters – MareNostrum con corsi di teoria, ma anche di pratica sul campo, grazie ai quali sono hanno conseguito il brevetto da sub. E i ragazzi dell’Area Penale di Napoli partecipano, tramite il progetto MareNostrum Dike Da Umberto l’appello ai suoi coetanei e a tutti i ragazzi. La cultura, la conoscenza, sono fondamentali! Umberto ci è riuscito, oggi è parte attiva di attività sociali e culturali.
“Ai ragazzi vorrei dire che con la cultura possiamo vedere il bello – ha affermato Umberto – ed io oggi ho avuto l’opportunità di essere nei luoghi della storia. Quando sono entrato al Parco Archeologico ho immaginato coloro i quali quei luoghi li hanno vissuti più di 2000 anni fa. Ai ragazzi che intraprendo strade ambigue, sbagliate, che addirittura ammazzano, io dico che la vita propria e degli altri è un dono e che si rischia di non ritornare indietro”.
La Geo – Archeologia dei Campi Flegrei. Nel cuore della conoscenza geologica e archeologica di siti unici al Mondo!
“Indagando un settore, in particolare della zona A di Baia, sono venuti alla luce
di testimonianze. Nell’ultimo anno il Parco sommerso di Baia ha superato i 20.000 visitatori, ovviamente sono visite subacquee. Circa il 70% proviene dall’estero, mentre nel suo insieme, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, registra 200 – 300.000 visitatori all’anno, appena il 5% o il 10% dei turisti che vanno a Pompei. Il Bacino Archeologico dei Campi Flegrei è invece enorme ed ha pochi confronti al Mondo in quanto i Romani costruirono parecchio e prima dei Romani anche i Greci, pensiamo a Cuma costruita dall’ottavo secolo avanti Cristo. Il desiderio di avere in questi luoghi una grande villa o di creare commercio, era davvero enorme. Tutto il perimetro, soprattutto affacciato sul mare, è stato costruito ed ha lasciato un grande patrimonio. Il Parco Archeologico dei Campi Flegrei apre ben 27 siti sparsi per il territorio ed i resti archeologici si possono vedere in ogni angolo dei Campi Flegrei. Ad esempio abbiamo accompagnato con le dovute cautele, la stampa al tempio di Venere, chiuso al pubblico in quanto necessita di una messa in sicurezza, ma era un sito da far conoscere per la sua architettura. Abbiamo accompagnato la stampa anche al Tempio di Mercurio, alle Terme e al Tempio di Diana. La sublimazione è nel Parco sommerso di Baia. Il Parco Archeologico sommerso di Baia è una palestra da sempre – ha dichiarato Enrico Gallocchio, archeologo Responsabile del Parco sommerso di Baia per il Ministero della Cultura, docente di archeologia subacquea all’Università di Ferrara – anche per avvicinare i giovani. Lì ci sono mosaici sommersi. E’ un’archeologia subacquea che attrae con resti che sono a 2, 4 metri di profondità. In questo modo riusciamo a far conoscere contesti unici, in un modo totalmente diverso come l’immersione subacqueo e oggi è indicata dall’Unesco come buona pratica. Oggi il turismo archeologico subacqueo di quest’area registra ben 20.000 presenze l’anno. E’ chiaro che è un contesto che vogliamo far crescere ma anche tutelare”.
I Campi Flegrei rappresentano anche un grande patrimonio geologico!
“E’ fondamentale far conoscere e vedere e l’avere reso parte i ragazzi dell’Area Penale. Qui si sono realizzati interventi antropici incredibili fatti 2000 anni fa e questa storia non è conosciuta ai ragazzi. Far vedere e toccare con mano è fondamentale. Con la cultura si cresce, senza cultura si torna indietro. La conoscenza anche geologica è fondamentale. Tutte le caldere sono strutture vulcaniche molto complesse, i Campi Flegrei ancora molto di più per il fatto che la caldera è stata riempita dalle attività antropiche. Sono almeno 2500 anni che l’uomo ha a che fare con questo fenomeno. Altra complessità è legata al fatto che il magma è molto superficiale nelle aree calderiche e per questo ci sono dei fluidi che risalgono falcimente – ha dichiarato Giuseppe Luongo, vulcanologo e già Direttore dell’Osservatorio Vesuviano – ad alta temperatura, riscaldono l’acqua e quindi nella zona di emergenza della falda ci sono terme, terme e terme. Bisogna far capire alla gente perchè ci sono queste terme. Ci sono queste terme perchè la falda emerge al livello del mare. Siamo proprio nel luogo dove emerge la falda e i romani ci hanno costruito le terme ed è successo anche ad Averno. Wolfgang Goethe disse che non c’è disastro che abbia dato risultato più positivi di un’eruzione. Goethe lo disse per il Vesuvio ma nel caso dei Campi Flegrei tutta la storia eruttiva ha sommerso delle emergenze incredibili. I fenomeni naturali estremi fanno grandi danni alla comunità contemporanea ma hanno lasciato un tesoro e lasceranno un tesoro ai posteri”.
MareNostrum Dike ora candidata a modello internazionale.
“Quanto abbiamo fatto per i Campi Flegrei, navigando a bordo della MareNostrum Dike, oggi luogo di conoscenza, siamo pronti a farlo anche per altri territori italiani. L’obiettivo di Archeclub d’Italia – ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia – è quello di promuovere la conoscenza. Abbiamo voluto insieme stampa, recupero sociale dei ragazzi, valorizzazione del patrimonio culturale, conoscenza invece del patrimonio geologico. In un unico Press Tour abbiamo unito questi quattro aspetti essenziali. Lo abbiamo fatto anche per far conoscere la storia della motovela che era luogo di illegalità, di sofferenza, trasformata in luogo di conoscenza. Con la MareNostrum Dike daremo vita a tour aperti alla stampa, ad azioni di didattica aperta alle scuole. Lo stiamo già facendo e la speranza magari di far partire una luce in grado di irradiare il mondo ed essere buon modello internazionale, ma daremo vita anche a conferenze con presentazione di libri. La MareNostrum Dike sarà collante tra mondi diversi, avvicinando alla conoscenza anche le nuove generazioni”.
Per Interviste –
Francesca Esposito – Referente Attività Sociali di MareNostrum – ArcheoClub D’Italia – Tel 329 – 0356215.
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 239 3585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 59674.