Cresce il progetto sulle pietre identitarie per mantenere la conoscenza del territorio
Comunicato Stampa
I cittadini ritornano tra i banchi di scuola per amore del territorio e conoscere il valore della pietra locale!
Con il Progetto “ALLE FONTI DELLA NOSTRA STORIA. LE PIETRE IDENTITARIE D’Italia cittadini a scuola per conoscere il territorio.
Da Cefalù il progetto pilota sullo studio e la conoscenza delle pietre identitarie, che adesso viene esteso ad altri territori!
Nel link foto – gallery di monumenti e strade di Cefalù https://wetransfer.com/downloads/2fec280f638ba3348944fce167971b1a20241016083136/b22e160fe41ed75e619128101e94932020241016083201/d866ca?t_exp=1729326696&t_lsid=cb5ce7dd-ba55-4ce2-b2d1-0e1466dfcc39&t_network=email&t_s=download_link&t_ts=1729067521
Sabato 19 Ottobre – ore 9 e 30 – Prima Conferenza Nazionale sulle pietre identitarie d’Italia – Sala delle Capriate di Palazzo di Città – Cefalù – Sicilia.
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia) : “E’ un progetto di Archeoclub D’Italia sede di Cefalù che prevede lo studio della pietra locale, nel caso di Cefalù la famosa lumachella, la mappatura dei siti costruiti con la pietra locale, dei luoghi piccoli o grandi che nel corso della storia e dei secoli sono stati realizzati con questa pietra, ma prevede il coinvolgimento diretto del cittadino comune e dunque del ragazzo, delle famiglie, dell’anziano, del giovane, nel processo di conoscenza”.
Stefania Randazzo (Presidente Archeoclub D’Italia sede di Cefalù) : “Sabato illustreremo i primi risultati e le prime attività messe in campo. E’ un progetto triennale con ben tre linee principali: Parte scientifica, la seconda linea riguarda la Didattica. Infine la terza linea sarà la Promozione”.
Nel caso di Cefalù i partner del progetto sono : tutte le scuole di ogni ordine e grado di Cefalù, Diocesi di Cefalù, Archivio Storico Diocesano di Cefalù, Cooperativa Il Segno- Itinerarium Pulchritudinis, Università di Palermo Corso di laurea in Architettura, Ordine regionale dei Geologi , Ente Parco delle Madonie Unesco Global Geopark, Fondazione Culturale Mandralisca. Tutti i partner erano presenti alla conferenza stampa di questa mattina, a Cefalù.
Flora Fortunata Rizzo (Vice Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia) : “Il progetto pilota, di studio e conoscenza delle pietre identitarie, prevede il coinvolgimento del cittadino, giovane o anziano nel percorso di acquisizione e divulgazione di conoscenza degli aspetti geologici paleontologici, archeologici, storico-artistici e culturali di tutte le pietre locali d’Italia, finalizzato alla conservazione e al restauro del patrimonio architettonico dei centri. Abbiamo iniziato dalla pietra lumachella di Cefalù. Sabato renderemo noti i primi risultati”.
“Cresce il progetto sullo studio delle pietre identitarie con il coinvolgimento dei cittadini, dei giovani, della comunità. E’ un progetto pilota, partito dalla sede di Cefalù, in Sicilia e che si sta per estendere anche ad altri territori italiani. Il progetto intitolato: “ALLE FONTI DELLA NOSTRA STORIA. LE PIETRE IDENTITARIE”, non solo prevede lo studio della pietra locale, quella del territorio, ma anche la mappatura dei siti, dei luoghi piccoli o grandi che nel corso della storia e dei secoli sono stati realizzati con la pietra locale. In questo modo si andranno a realizzare itinerari turistico – culturali, di promozione anche del patrimonio geologico dell’Italia. Grazie a tale progetto tutti i cittadini possono partecipare alle attività di formazione, mappatura e conoscenza della pietra identitaria del proprio territorio, divenendo consapevoli della ricchezza geologica del borgo, del paese, della terra in cui vivono. I cittadini diventano sentinella sentinella diretta in difesa del patrimonio ambientale vissuto”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia.
Tutto parte dal modello Cefalù, in Sicilia, dove è stato avviato il Progetto sulla Pietra Identitaria, la nota lumachella.
“ALLE FONTI DELLA NOSTRA STORIA. LE PIETRE IDENTITARIE: LUMACHELLA, LA PIETRA DI CEFALU”, è un articolato progetto pilota triennale che parte da Cefalù, ideato da Archeoclub D’Italia, sede di Cefalù, in collaborazione con la sede nazionale che, dalla pietra calcarea di pregio denominata “lumachella” o “pietra di Cefalù”, sta promuovendo un percorso di acquisizione e divulgazione di conoscenza degli aspetti geologici – ha affermato Flora Fortunata Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – paleontologici, archeologici, storico-artistici e culturali di tutte le pietre locali d’Italia, finalizzato alla conservazione e al restauro del patrimonio architettonico dei centri urbani, delle pavimentazioni storiche e dei partiti architettonici. Siamo dinanzi ad un progetto pilota che per la peculiarità è oggetto di interesse nazionale. Andiamo a favorire la conoscenza storica della pietra locale, in modo tale da tenerne conto anche per il nuovo costruito. Anche il nuovo costruito, grazie alla conoscenza, potrà mantenere la memoria e l’identità del luogo. Far conoscere ai giovani l’importanza della conservazione di queste vere e proprie opere ne avvantaggia certamente la valorizzazione e promozione. Un progetto straordinario voluto e ideato da Archeoclub D’Italia ed esattamente dalla sede Archeoclub D’Italia di Cefalù”.
Sabato 19 Ottobre, a Cefalù, gli esperti illustreranno i risultati del primo anno di attività.
“Si parte da Cefalù e dalla sua pietra identitaria “la lumachella”. E’ proprio dalla sede di Cefalù dell’Archeoclub d’Italia che il progetto pilota triennale è stato ideato. Cavata dalla grande “Rocca” che sovrasta Cefalù, “la pietra lumachella” è il materiale impiegato per la costruzione degli edifici più antichi e per le imponenti fortificazioni dette “mura megalitiche”, per i cippi funerari della necropoli ellenistica nonché per le fondamenta del Duomo arabo normanno e di antiche abitazioni. Si ritrova nei partiti architettonici di chiese e palazzi, nella pavimentazione stradale – ha dichiarato Stefania Randazzo, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Cefalù – negli arredi almeno fino agli anni ’50 del novecento, costituendo quindi con la sua colorazione e il suo aspetto l’elemento più significativo per la caratterizzazione dell’identità di questo luogo. Per far conoscere la sua natura geologica, mineralogica e paleontologica, alla Prima Conferenza Nazionale sulle Pietre Identitarie, sono stati invitati a relazionare gli studiosi e i professionisti che hanno mappato la geologia della macroarea del parco delle Madonie e approfondito le caratteristiche del sito geologico della Rocca e del centro storico di Cefalù. Avremo studiosi provenienti da altre aree territoriali, nelle quali sono stati condotti studi sulle caratteristiche dei materiali lapidei locali, sul loro utilizzo e sulle tecniche costruttive del passato. Il progetto triennale prevede attività di formazione per studenti e cittadini che seguendo corsi di formazione tenuti da docenti geologi, archeologi, paleontologi, esperti in beni culturali, hanno l’opportunità di conoscere l’identità del proprio territorio per poi essere sentinelle e preservarlo ma anche partecipare alla mappatura di siti ed arrivare alla realizzazione di itinerari turistici culturali”.
La prima fase del progetto ha visto la formazione degli insegnanti che dovranno poi comunicare con cittadini e studenti, rendendoli parte attiva della conoscenza identitaria del territorio.
“Il progetto denominato “Alle fonti della Nostra Storia. Le pietre identitarie: LUMACHELLA, LA PIETRA DI CEFALU’, sta concludendo i primi mesi di attività durante i quali i docenti delle scuole partner hanno partecipato a 2 seminari di formazione, finalizzati alla creazione di formatori che dovranno poi incontrare cittadini e studenti. Il primo seminario è stato sui I Geositi del Madonie Unesco Global Geopark tenuto dai geologi Fabio e Alessandro Torre e il secondo La pietra lumachella nel quadro dell’evoluzione geologica della Sicilia dal Prof. Pietro Di Stefano.
Inoltre insieme al Dipartimento di Architettura dell’Università sono stati attivati dei percorsi di orientamento per gli studenti del Liceo artistico di Cefalù in preparazione dell’attività di rilievo e mappatura tipologica sulla Conoscenza delle pavimentazioni storiche e l’uso delle moderne tecniche di rilievo. Tra maggio e luglio sono state anche proposte tre visite dedicate alla pietra lumachella: nell’ambito della manifestazione nazionale Chiese aperte 2024 – ha continuato la Randazzo – su Arte in lumachella nella Basilica Cattedrale di Cefalù a cura dello storico dell’arte Giuseppe Fazio e due Itinerari della lumachella nel centro storico di Cefalù e all’interno dell’Itinerarium Pulchritudinis: le torri della Cattedrale il chiostro e il museo diocesano”.
Sabato 19 Ottobre, per la prima volta si terrà la Conferenza Nazionale sulle Pietre Identitarie, durante la quale verranno illustrati i primi risultati del progetto e accadrà in uno scenario significativo quale quello della Sala delle Capriate di Palazzo di Città. Il progetto triennale prevede ben tre linee principali: Parte scientifica, con partner l’Archivio Storico Diocesano di Cefalù, l’Università di Palermo – Corso di laurea in Architettura e l’Ordine regionale dei Geologi, la seconda linea riguarda la Didattica con partner: Archivio Storico Diocesano di Cefalù , l’Università di Palermo – Corso di laurea in Architettura, l’Ordine regionale dei Geologi , l’Ente Parco delle Madonie Unesco Global Geopark. Infine la terza linea sarà la Promozione/disseminazione con partner Diocesi di Cefalù, Cooperativa Il Segno – Itinerarium Pulchritudinis, Fondazione culturale Mandralisca.
“La Conferenza avrà come titolo: “Alle fonti della nostra storia. Sarà la prima Conferenza nazionale sulle pietre identitarie d’Italia. L’evento è parte di un articolato progetto pilota triennale che Archeoclub d’Italia aps con la collaborazione della sede locale di Cefalù dedica alla promozione e alla divulgazione degli aspetti geologici, paleontologici, archeologici, storico-artistici e culturali di tutte le pietre locali d’Italia, finalizzato alla conservazione e al restauro del patrimonio architettonico dei centri urbani, delle pavimentazioni storiche e dei partiti architettonici. Il convegno intende dare un contributo non solo all’approfondimento scientifico ma, coinvolgendo le Università e gli ordini professionali dei Geologi, degli Architetti e degli Ingegneri, portare i temi proposti nella concretezza nel modus operandi dei liberi professionisti e delle amministrazioni – ha concluso la Randazzo – e per determinare la nascita di processi identitari finalizzati alla salvaguardia dei beni culturali e monumentali e alla rigenerazione e riqualificazione urbana soprattutto dei piccoli centri. Si parte da Cefalù e dalla sua pietra identitaria “la lumachella”. E’ proprio dalla sede di Cefalù dell’Archeoclub d’Italia che il progetto pilota triennale è stato ideato e presentato alla stampa lo scorso mese di febbraio. Cavata dalla grande “Rocca” che sovrasta Cefalù, “la pietra lumachella” è il materiale impiegato per la costruzione degli edifici più antichi e per le imponenti fortificazioni dette “mura megalitiche”, per i cippi funerari della necropoli ellenistica nonché per le fondamenta del Duomo arabo normanno e di antiche abitazioni. Si ritrova nei partiti architettonici di chiese e palazzi, nella pavimentazione stradale, negli arredi almeno fino agli anni ’50 del novecento, costituendo quindi con la sua colorazione e il suo aspetto l’elemento più significativo per la caratterizzazione dell’identità di questo luogo. Per far conoscere la sua natura geologica, mineralogica e paleontologica, al convegno sono stati invitati a relazionare gli studiosi e i professionisti che hanno mappato la geologia della macroarea del parco delle Madonie e approfondito le caratteristiche del sito geologico della Rocca e del centro storico di Cefalù. Il Convegno prevede la presenza di studiosi provenienti da altre aree territoriali, nelle quali sono stati condotti studi sulle caratteristiche dei materiali lapidei locali, sul loro utilizzo e sulle tecniche costruttive del passato”.
Per Interviste –
Stefania Randazzo – storico dell’arte – Presidente Archeoclub D’Italia sede di Cefalù – Tel 339 – 426 2255
Flora Fortunata Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 931 0216.
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 239 3585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.