Anna Rotella (archeologa e Vice Presidente Archeoclub D’Italia sede di Vibo Valentia) : “Iniziata in Calabria una massiccia campagna di piantumazione dell’Olea europea leucocarpa, pianta nota un tempo come Olivo della Madonna. L’olio derivante da questa pianta serviva ad alimentare le lampade nelle chiese e non solo. Con l’avvento dell’energia elettrica iniziò ad andare in disuso. Dopo tanta ricerca sono riuscita a trovare alcuni esemplari. Con la riproduzione e la piantumazione nei giardini delle chiese d’Italia, eviteremo l’estinzione!”.
Fortunata Flora Rizzo (Vice Presidente Nazionale Archeoclub d’Italia – Presidente Archeoclub D’Italia sede di Cefalù) : “A Cefalù, in Sicilia, inizieremo da territori colpiti dagli incendi”.
“Ho ritrovato l’antico Olivo bianco della Madonna. Serviva anticamente per produrre l’olio che andava ad alimentare le lampade delle chiese. Con l’avvento dell’energia elettrica questo olio non veniva più utilizzato e dunque nel tempo si erano perse le tracce dell’Olivo detto olivo bianco della Madonna che ha rischiato l’estinzione. L’Italia detiene oltre il 70% del patrimonio culturale artistico mondiale, ma siamo anche ricchi di biodiversità. Abbiamo più di 7000 specie vegetali edibili e siamo in questo addirittura primi al mondo, il Brasile è al secondo posto con 3300. Ogni regione italiana ha più specie vegetali di ogni altro Stato Europeo. Abbiamo 58.000 specie animali, il secondo Paese al Mondo ne ha 20.000. Deteniamo 1.200 vitigni autoctoni, la Francia è al secondo posto con 222. Possediamo 533 cultivar di olive, la Spagna che è al secondo posto, ne ha 70. Abbiamo 140 cultivar di grano duro, gli Stati Uniti al secondo posto e immensamente più grandi di noi ne hanno 6! Ma da noi sta richiando di scomparire la Olea europaea var. leucocarpa, cioè l’Olivo della Madonna!”. Lo ha affermato Anna Rotella, archeologa e Vice Presidente Archeoclub D’Italia sede di Vibo Valentia.
Fino al 4 di Ottobre, giorno di San Francesco, l’Olivo verrà ripiantiumato in tutte le parrocchie della Calabria.
E l’archeologa è riuscita dopo mesi di lavoro e di ricerca a trovarne un esemplare in Calabria. Ora il progetto per far rinascere questa storica pianta in Italia!
“Mi sono messa sulle sue tracce e l’ho trovato in Calabria. Dopo mesi di studi, ricerche e di lavoro sono riuscita a trovarne un esemplare. Si tratta di una pianta secolare in estinzione e la prima volta che ho trovato questo albero in Calabria, dopo anni di ricerca, è stata una grande emozione. L’ olio derivante da questo olivo veniva anticamente usato per alimentare le lampade all’interno dei luoghi di culto. Oggi ovviamente c’è l’energia elettrica – ha proseguito Anna Rotella – e dunque questa tipologia di albero che fa parte del nostro patrimonio di biodiversità, rischiava di scomparire. E’ nata poi l’idea di coinvolgere parrocchie, curie e diocesi in tutta Italia. Alla base c’è un progetto sociale perché saranno i detenuti delle carceri a poter essere coinvolti nell’attività di innesto per garantire la riproduzione della pianta e c’è un progetto culturale perché al più presto partiremo anche con l’Itinerario dei Borghi dell’Olivo della Madonna. Ad oggi abbiamo già tanti Comuni della Calabria, ma anche Sardegna, Lazio, Basilicata stanno mostrando interesse!”.
La tutela di una grande storia e della biodiversità.
“L’ Olivo della Madonna” ovvero la Olea europaea var. leucocarpa, è una cultivar molto speciale che si fa riconoscere in tutta la sua straordinaria bellezza solo a partire dal momento della maturazione del frutto e ad oggi infatti è attestato in ben 90 dei 404 comuni calabresi, ma è in estinzione. La leucocarpa, come l’olivo in generale, appartiene al paesaggio calabrese e quindi alla cultura mediterranea ed è noto – ha continuato la Rotella – che i popoli antichi di quell’area hanno avuto con l’olivo e quindi con l’olio un rapporto privilegiato per motivi pratici prima e alimentari poi; proprio perché l’olio d’oliva assieme al grasso animale e, solo eccezionalmente alla cera d’api, sono stati per lungo tempo i combustibili privilegiati per illuminare degli ambienti. Se a questo si aggiunge che l’olio ottenuto dalle bianche drupe della Leucocarpa possiede il pregio particolare di bruciare generando pochissimo fumo ben si comprende perché questo olio trasparente e poco denso sia diventato il combustibile ideale per alimentare le lampade impiegate all’interno dei luoghi di culto. L’evento di Somma Vesuviana, in Campania sarà davvero significativo”.
E Sabato 16 Settembre, con evento nazionale, in Sicilia, l’Olivo della Madonna verrà piantumato proprio presso un luogo duramente colpito dai recenti incendi.
“Le fiamme arrivarono quasi a sfiorare il Santuario di Gibilmanna che rimase indenne. Facciamo riferimento agli incendi di Luglio. Il terreno circostante è andato tutto bruciato. Noi Sabato 16 Settembre, con inizio alle ore 9 e 30, pianteremo l’Olivo della Madonna, l’Oleaeuropea leucocarpa – ha affermato Fortunata Flora Rizzo, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Cefalù – proprio in questi luoghi per un percorso di speranza. L’auspicio è che questa piantumazione possa estendersi anche ad altre zone della Sicilia evitando così l’estinzione della pianta che danneggerebbe la biodiversità della quale l’Italia è ricca”.
Per interviste:
Anna Maria Rotella – archeologa – Vice Presidente di Archeoclub D’Italia sede di Vibo Valentia – Tel 338 302 6710
Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia e referente evento “Chiese Aperte 2021” – Tel 338 – 931 0216.
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 2393585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.