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I Martedì dell’ Archeologia. Il Territorio di Corinaldo in Età Tardoantica: il Sito di Santa Maria di Portuno
Luglio 9 @ 21:00
I MARTEDÌ DELL’ARCHEOLOGIA. QUATTRO INCONTRI ALLA CONOSCENZA DEL TERRITORIO
Prenderà avvio martedì prossimo 2 luglio la rassegna organizzata dalla sede corinaldese dell’Archeoclub d’Italia dal titolo “I martedì dell’Archeologia”. Quattro incontri aperti al pubblico che si terranno presso l’area retrostante la chiesa di Santa Maria in Portuno e che avranno inizio alle ore 21.00. Il primo incontro sarà tenuto da Michele Silani che affronterà il tema: “da Sena Gallica a Santa Maria in Portuno: il territorio della bassa valle del Cesano in età romana”.
Michele Silani è attualmente docente presso il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli Studi della Campania e prima ancora è stato docente a contratto in Archeologia della città romana presso la Scuola di Lettere e Beni Culturali dell’Università di Bologna. Ha avuto ruoli di direzione scientifica di progetti di ricerca nazionali e internazionali; ha partecipato con ruoli di responsabilità a progetti di ricerca nazionali e internazionali; nel 2014 è risultato vincitore del “Premio per un lavoro di ricerca e studio innovativo sull’archeologia della città di Senigallia”.
Tra le numerose pubblicazioni di carattere scientifico (circa un centinaio tra monografie; articoli su riviste e in atti di convegni e in volumi) va ricordato il saggio dal titolo Lettura integrata del paesaggio per la ricostruzione della centuriazione nelle valli dei fiumi Cesano e Misa (Marche, Italia) pubblicato in collaborazione con Tommaso Casci Ceccacci e Archeologia nella Valle del Cesano. Da Suasa a Santa Maria in Portuno. Atti del Convegno per i venti anni di ricerche dell’Università di Bologna insieme a Enrico Giorgi e Giuseppe Lepore.
Michele Silani ha partecipato alle campagne di scavi e ricerche presso la città romana di Suasa e a Santa Maria in Portuno e nel suo intervento racconterà di come Sena Gallica sia stata la prima colonia di diritto romano fondata agli inizi del III secolo a. C. sulla costa adriatica dell’ager Gallicus e di come essa fornisca nuovi elementi per un ragionamento complessivo sulle scelte, urbanistiche e politiche, che di volta in volta Roma metteva in atto durante la sua espansione verso il fertile nord della penisola italiana (Gallia Cisalpina). Il quadro che emerge è confrontabile piuttosto con la forma e con le funzioni di una contemporanea colonia di diritto latino: Sena Gallica, infatti, sembra avere da subito una cospicua estensione urbana (calcolata in circa 18 ha) e un ager di pertinenza molto esteso (ipotizzato in circa 290 ha disposti su tre vallate fluviali contigue). È evidente che alla funzione militare, fondamentale nei primi momenti di vita della città, viene da subito associata una funzione di popolamento e di sfruttamento agricolo di un territorio in cui l’elemento indigeno (Piceno o Gallico) non era in grado di opporre una sufficiente forza di contrasto. Le ricerche archeologiche condotte negli ultimi quindici anni nella bassa valle del fiume Cesano e in particolare nell’area di Santa Maria in Portuno hanno permesso di raccogliere nuovi dati a conferma di questa ricostruzione storica.
Gli incontri proseguiranno il 9 luglio con Giuseppe Lepore: Il territorio di Corinaldo in età tardoantica: il sito di Santa Maria in Portuno; il 16 luglio con Federica Boschi: La necropoli di Contrada Nevola a Corinaldo: novità dalle ricerche archeologiche e il 23 luglio con Francesco Gabrielli: Riscoperta delle epigrafi dal territorio di Suasa.