Il parco regionale dei Monti Lattari è un’area naturale protetta della regione Campania.
Il parco copre
una superficie di circa 16.000 ettari e abbraccia l’intera penisola sorrentino-amalfitana con le sue vette più
alte di Sant’Angelo a Tre Pizzi, il Monte Faito, il Monte Finestra e il Monte dell’Avvocata, che chiude ad
oriente la catena dei Lattari. L’area è fisicamente delimitata dal mare del Golfo di Salerno, dall’Agro
nocerino-sarnese e dal mare del Golfo di Napoli e comprende alcune delle più suggestive località turistiche
della regione, come Positano, Amalfi e Ravello.
Il suo territorio è ricco di bellezze naturalistiche che lo
caratterizzano dal punto di vista turistico patrimoniale ed è disseminato di importantissimi centri storici,
testimoni di una presenza fortemente radicata dell’uomo, ma anche di peculiarità ambientali che si
esplicitano in un’intima unione tra due elementi apparentemente in contraddizione: la montagna e il mare.
Il Parco Regionale dei Monti Lattari offre uno dei più ampi ventagli escursionistici dell’Appennino.
La sua
fitta rete di sentieri consente di sperimentare appieno la convivenza tra montagna e mare, che in questo
territorio è stretta come in nessun altro luogo. La maggior parte dei rilievi possiede versanti acclivi che
spesso precipitano in vere e proprie pareti. I sentieri si snodano sempre in contesti panoramici di grande
suggestione. La morfologia della penisola fa sì che molte delle passeggiate possibili su questi itinerari
consentano di abbracciare con lo sguardo i due mari.
Tra gli itinerari ve ne sono quattro che si distinguono
per bellezza e accessibilità: il Sentiero degli Dei, quello di Punta Campanella con la Baia di Ieranto, i
percorsi del Monte Faito e del Molare, infine la lunga passeggiata che esplora il Vallone delle Ferriere
(Scala) e la Valle dei Mulini. Le stagioni ideali per mettersi in cammino sono la primavera e l’autunno,
anche se i sentieri sono adatti anche a passeggiate invernali.
Il territorio del parco comprende 27 comuni della Penisola sorrentino-amalfitana, distribuiti tra le province
di Salerno e Napoli, ovvero: Agerola, Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere, Meta, Piano di
Sorrento, Pimonte, Vico Equense, Amalfi, Angri, Atrani, Cava dei Tirreni, Cetara, Conca dei
Marini, Corbara, Furore, Maiori, Minori, Pagani, Pimonte, Positano, Praiano, Ravello, Sant’Egidio del
Monte Albino, Scala, Tramonti e Vietri sul Mare, Nocera Inferiore. A poca distanza c’è Pompei ed il suo
parco Archeologico, meta di circa 7 milioni di turisti e pellegrini in media annui.
La vegetazione è varia e include: il faggio su Monte Faito; la palma nana; la macchia mediterranea e il
bosco misto.
Come fauna è rilevata la presenza di uccelli quali la poiana, il gheppio, il falco pellegrino,
il gabbiano reale, il corvo imperiale, il passero solitario; tra i mammiferi sono presenti la volpe, la donnola,
la faina, il riccio e la lontra.
Il complesso montuoso che cavalca la penisola sorrentina e quella amalfitana prende il nome dal latte delle
mucche che vi pascolano, a cui si devono prodotti unici e prelibati quali, per esempio, il Provolone del
Monaco, il fiordilatte, il burrino e il caciocavallo. L’area comprende numerosi agriturismi, in cui è possibile
gustare tali
Il punto più alto del promontorio è quello del complesso di Monte Santangelo a tre Pizzi, formato dalle
tre sommità: Monte Catiello, Monte di Mezzo ed infine Monte San Michele, detto anche Molare, che si
distingue per la sua altezza di 1444 metri.
Il Progetto:
Il progetto nasce dall’opportunità di mettere in rete il flusso turistico del Parco Archeologico di Pompei
(ben 12.000 al giorno), implementando e sostenendo le poliedriche attività volte alla valorizzazione
turistica del patrimonio montano del Parco dei Monti Lattari che, in buona parte, ricade nel territorio della
Penisola Amalfitana, incomparabile Patrimonio UNESCO, allettante alternativa di altura al Vesuvio.
Il progetto, quindi, è originato dalla rete di imprese e territori del Distretto “Pompei, Monti Lattari Valle
del Sarno” che, per definizione, punta a far sistema tra turismi diversi ma complementari, facendo
riscoprire in tutti i periodi dell’anno, le peculiarità naturalistiche e paesaggistiche dei Monti Lattari.
Imprescindibile il potenziamento delle infrastrutture esistenti specie per quanto afferisce agli aspetti green
ed alla non più procrastinabile attivazione di tecnologie smart per la gestione turistica dei fruitori della
montagna, per una mobilità sostenibile e funzionale, per il controllo ambientale dei boschi, per l’accesso
alle aree montane ai diversamente abili in tutta sicurezza.
Sostenere la crescita del turismo montano dei Monti Lattari vuole dire offrire una prospettiva di sviluppo
ad aree meno fortunate turisticamente, rivitalizzando l’economia montana di intere comunità e vallate,
garantendo il presidio idro-geologico dei territori ed evitare lo spopolamento dei piccoli borghi o contrade
esistenti.
A questo scopo appare necessario prestare particolare attenzione alle specifiche esigenze che
caratterizzano le diverse aree montane, anche sotto il profilo dell’accessibilità e delle infrastrutture disponibili, al fine di favorire in generale la fruizione della montagna per campani, turisti nazionali ed
internazionali.
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