Strada Regia delle Calabrie futuro per il turismo lento nei piccoli borghi del Sud.
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia) : “I Borghi grande opportunità per il turismo. Guardiamo a tutti i borghi dell’Appennino. Ad Aprile – Maggio, Archeoclub D’Italia lancerà l’iniziativa Borghi in fiore. Siamo fortemente impegnati anche nel progetto – Strada Regia delle Calabrie”.
Oggi escursione sulla Strada Regia delle Calabrie tra antiche taverne e Reggia di Persano.
Luca Esposito (Referente Archeoclub D’Italia per Programma di Promozione della Strada Regia delle Calabrie ) : “la Strada Regia delle Calabrie è uno scrigno di tesori anche vanvitelliani. Pensiamo alla Reggia di Persano conosciuta da pochi. Lo scopo è proprio quello di portare alla conoscenza dei luoghi che hanno una storia incredibile che può essere un volano per lo sviluppo di questi territori. Il nostro studio è durato 8 anni, con tre regioni attraversate, quattro province, 250 km di strada, di territorio, di cultura, di storia che hanno bisogno di essere raccontati dal punto di vista culturale e turistico”.
“Archeoclub D’Italia rilancia i borghi italiani. A breve partiremo con I Borghi in Fiore. Lo faremo a partire dal mese di Aprile – Maggio, puntando alla promozione dei borghi in particolare dell’Appennino”. Lo ha annunciato Rosario Santanastasio, Presidente di Archeoclub D’Italia, a margine della conferenza inaugurale sulla Strada Regia delle Calabrie, presso la Reggia di Persano.
“Il progetto della Strada Regia delle Calabrie, ideato da Archeoclub D’Italia, mette al centro la valorizzazione di bellissimi luoghi. Più di 200 Km ricchi di siti archeologici, culturali, appartenenti a più epoche. Decine e decine di borghi, oggi fuori dai circuiti di collegamento – ha continuato Santanastasio – ma che in questo modo recuperano la loro centralità, nell’ambito di un turismo lento che è in grado di creare condizioni economiche favorevoli al territorio”.
Ed oggi escursione sul campo. Turisti e non turisti, anche rappresentanti delle istituzioni, hanno percorso, in parte a piedi, la Strada Regia delle Calabrie, partendo da Serre, proseguendo sulla Via Popilia, poi la visita alla Taverna della Duchessa con antica stazione postale ottocentesca, ma il piatto forte era rappresentato dalla Reggia di Persano .
Ben 8 anni di studio sul campo, a cura dell’architetto Luca Esposito, studioso della cartografia dell’800. E la Strada Regia delle Calabrie è adesso georeferenziata.
“Ben 250 anni fa scompariva, l’architetto Luigi Vanvitelli e la Strada Regia delle Calabrie è uno scrigno di tesori anche vanvitelliani. Pensiamo alla Reggia di Persano – ha affermato Luca Esposito, Referente Archeoclub D’Italia per il Programma di Promozione dei Borghi sulla Strada Regia delle Calabrie – conosciuta da pochi. Lo scopo è proprio quello di portare alla conoscenza dei luoghi che hanno una storia incredibile che può essere un volano per lo sviluppo di questi territori. La gran parte dei borghi attraversati dalla Strada Regia è nel territorio interno, lontano dai principali flussi turistici. Portare interesse, turismo, occupazione, in questi luoghi, aiuta soprattutto il territorio, i giovani e a evitare il problema dello spopolamento. Questi territori, queste aree potranno contare su nuovo modello di sviluppo. La Strada Regia delle Calabrie comprende 44 comuni, da Napoli a Castrovillari. Il nostro studio è durato 8 anni, con tre regioni attraversate, quattro province, 250 km di strada, di territorio, di cultura, di storia che hanno bisogno di essere raccontati dal punto di vista culturale e turistico”.
C’è la piena collaborazione con l’Associazione Siti Reali.
“La Strada Regia delle Calabrie era un’infrastruttura storica che collegava diverse regioni dell’Italia Meridionale – ha affermato Alessandro Manna, Presidente dell’Associazione Siti Reali – ed oggi può essere un’infrastruttura culturale, ma anche turistica che può connettere, non solo il territorio ma anche tutto il patrimonio storico che si trova lungo questa strada . Penso ad esempio alle residenze reali, alle bellezze naturalistiche, ai borghi, all’enogastronomia. Con Archeoclub D’Italia si è aperta una bellissima collaborazione e lavoreremo affinchè il patrimonio possa essere valorizzato al massimo”.
Anche gli operatori turistici guardano, ora alla Strada Regia delle Calabrie.
“E’ la riscoperta di una parte della storia del Sud Italia. La Strada Regia delle Calabrie nasce anche dall’antica Via Popilia, di epoca romana. Ai fini turistici c’è tanto da lavorare. Bisogna investire per riqualificare le varie aree. La Strada Regia delle Calabrie può essere un file rouge alla riscoperta del Sud Italia – ha affermato Peter Hoogstaden di Genius Loci – che in parte può diventare cammino, in parte percorso ciclabile, in parte turismo classico. La Strada Regia delle Calabrie, ad esempio, comprende il Miglio D’Oro tra Napoli, Portici ed Ercolano, ne è parte ed ha una sua valenza storica ma in Calabria, la Strada Regia delle Calabrie coincide con la Ciclovia della Calabria attraversando borghi sconosciuti. Dunque la promozione della Strada Regia delle Calabrie, da una parte può vedere un turismo classico per siti come quelli del Miglio D’Oro, dall’altra la conoscenza di borghi calabri come Morano Calabro, Mormanno, Castrovillari. Avendo una strada che collega il patrimonio diffuso dei piccoli borghi, definiti minori ma che comunque non lo sono, c’è la possibilità di una valorizzazione di insieme di monumenti e piccoli borghi. La Strada Regia delle Calabrie spazia dalla vocazione industrale a quella turistica. Ad esempio sarebbe importante puntare al recupero delle antiche osterie, delle antiche stazioni postali”.
La grande architettura sulla Strada Regia delle Calabrie.
“E’ un progetto di così ampia portata che deve richiedere sinergia tra tutte le Regioni, le istituzioni, Comuni, Province, interessate da questo importante asse viario. A mio avviso la Strada Regia delle Calabrie deve essere la spina dorsale della visione del piano di recupero del centro storico – ha affermato Emma Buondonno, Docente della Facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli – come è accaduto ad Ercolano,a Portici. Negli atti di pianificazione è necessario riprendere il tema dell’unitarietà del proggetto della Strada Regia delle Calabrie. Si deve andare verso una pianificazione territoriale unitaria. Tutta la Strada Regia delle Calabrie è costellata di pietre miliari, fontane, borghi, abbeveratoi, antiche taverne, stazioni postali e siti unici come la Reggia di Persano. Dunque la Strada Regia delle Calabrie deve essere al centro di un piano unitario”.
Per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, la Strada Regia delle Calabrie rappresenta, per le comunità l’occasione per guardare al territorio.
“E’ un’occasione per guardare diversamente il territorio. La Strada Regia delle Calabrie è una strada che per molti altri ripercorre la viabilità storica ma vorrei dire anche che la Reggia di Persano, ad esempio, si trova all’interno di un comparto di territorio – ha dichiarato Raffaella Bonaudo, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino – che è tra le biforcazioni dell’antica Via Popilia e la cosi detta strada del mare. Questo è il territorio da valorizzare con tutte le sue caratteristiche che sono di tipo naturalistico, archeologico, è un’occasione da percorrere tutta. Come Soprintendenza e Ministero abbiamo fatto un progetto del genere che è quello dell’Appia che sta andando avanti. Le occasioni sono tante ed è evidente che ci deve essere l’impegno del territorio nel recepire”.
E dall’Asia è momentaneamente rientrata la trekker di anni 76, Vienna Cammarota, oggi presente sulla Strada Regia delle Calabrie.
Oggi una trekker di grande eccezione. Vienna Cammarota, anni 76, è momentaneamente rientrata dal cammino lungo la Via della Seta. Vienna, partita nell’Aprile del 2022, dal Lazzaretto Nuovo di Venezia, arriverà a Pechino entro il 2025. La camminatrice cilentana che è anche Ambasciatrice di Archeoclub D’Italia nel Mondo, oggi, rientrata dal Kazigistan, ha partecipato al cammino sulla Strada Regia delle Calabrie.
“Sono rientrata non solo per i 27 gradi sotto zero, ma anche perchè necessito periodicamente di una tipologia di allenamenti fisici e di recupero da fare in Italia. Quando ripartirò, verso fine Aprile – ha dichiarato Vienna Cammarota, Ambasciatrice Archeoclub D’Italia nel Mondo – riprenderò da dove ho lasciato. Oggi ho mantenuto l’impegno di essere sulla Strada Regia delle Calabrie che ho già percorso nel Febbraio del 2022. La Strada Regia delle Calabrie può essere un percorso turistico. Tutte le idee avute mentre camminavo sulla Strada Regia delle Calabrie, le ho rimesse in campo durante il mio cammino compiuto da Venezia e che mi ha portato in Kazigistan. Lo schema adottato nel Febbraio del 2022, l’ho riportato poi sulla Via della Seta. Ad esempio incontri con storici, con gli studenti ma anche con i cittadini, con la cultura e con il cibo”.
Per il Consorzio Costa del Vesuvio, la Strada Regia delle Calabrie sarebbe candidabile a Patrimonio Unesco.
“Sono assolutamente convinto della bontà, della qualità e della prospettiva che si pone qusesto progetto. La Strada Regia delle Calabrie è un percorso antico ma innovativo perchè si associa alla Rete Europea dei cammini – ha affermato Luca Coppola, Presidente del Consorzio Turistico Costa del Vesuvio – dei sentieri, delle strade che stanno ricevendo una nuova luce in questi ultimi anni. Credo che la forza della Strada Regia delle Calabrie sia proprio la sua capacità di unire, come in un mosaico, tanti piccoli ponti. Se parliamo oggi di turismo sostenibile, non parliamo di aria ma parliamo della possibilità di offrire una motivazione di viaggio a chi arriva anche dall’estero. L’Italia è una delle prime destinazioni al Mondo e offrire una delle nuove motivazioni di viaggio che significa riscoprire dei borghi, riscoprire dei territori, assolve una duplice funzione : da un lato la possibilità di offrire qualcosa di diverso a chi giunge nel nostro Paese e dall’altro dare la possibilità alle imprese locali di poter lavorare e dunque di avere la possibilità di contribuire al successo di questa iniziativa. La Strada Regia, a mio avviso, è un’opportunità che per la sua ricchezza di beni materiali ed immateriali siu candiderebbe a Patrimonio Unesco. Credo che questa sia una propospettiva da percorrere al più presto”.
Per interviste:
Luca Esposito – architetto – Referente Archeoclub D’Italia per la Strada Regia delle Calabrie – autore della ricerca durata 8 anni – Tel 349 096 3060.
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 239 3585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.