L’Archeoclub D’Italia – sede AREA INTEGRATA DELLO STRETTO – nell’anno sociale 2023, al fine di promuovere e valorizzare i beni archeologici, storico-architettonici e ambientali presenti nel territorio, e di implementarne la fruizione, dota di QRcode il pannello didattico del Palazzo Zanca
Sede municipale, occupa i 13.450 mq. dell’isolato 324 e prospetta sulla Piazza Unione Europea, cosi denominata in memoria dell’importante vertice che si tenne a Messina il 2 giugno 1995, ove insiste, a sinistra, il Monumento ai caduti della Grande Guerra di Giovanni Niccolini.
La sua realizzazione, in sostituzione dell’ottocentesco Palazzo del Minutoli, demolito nel 1913, fu particolarmente lenta e laboriosa, protraendosi dal Concorso bandito il 1910, vinto dall’arch. Antonino Zanca, all’inizio ufficiale dei lavori, il 28 dicembre del 1914, appaltati alla ditta Arioto-D’Anna, fino all’inaugurazione del primo nucleo, il 26 luglio del 1924.
Dal 1927 al 1937, ultimati i cinque padiglioni, si procedette ancora agli interventi di rifinitura dei prospetti, marcati dall’alta zoccalatura in pietra di Billiemi e dotati di un partito decorativo affidato, per gli altorilievi scultorei in pietra di Comiso, ad Antonio Bonfiglio e per i motivi ornamentali, in “pietra artificiale”, alla Ditta Lovetti.
Al primo spettano quindi le raffigurazioni allegoriche nel timpano della facciata, comprendente al centro il busto della Regina del Peloro (Messina risorta) con il tripode e la fiaccola fra le Divinità marine, e la figura intera di Clarenza sul lato via S. Camillo affrontata alla raffigurazione dell’altra eroina messinese “Dina”, opera di Giuseppe Sutera.
Il registro decorativo, in stretto rapporto con le funzioni dell’edificio, appare invece costituito da alcuni simboli dell’autorità imperiale, prue rostrate e polene leonine, serti di alloro, delfini e creature marine, oltre a vessilli littori, in omaggio al regime, targhe e i capitelli ornati da loriche ed elmi, fino agli stemmi civici dei comuni d’Italia, sulla cornice della facciata posteriore prospiciente via Cavour.
Volute nastriformi, valve di conchiglia, teste leonine ornano ancora le lapidi con le iscrizioni celebrative di varia epoca, apposte sulla facciata.
Tra il 1941 e il 1942 i pittori Adolfo Romano e Daniele Schmiedtt eseguirono rispettivamente “Allegoria della Storia di Messina” e “Allegoria della potenza Imperiale di Roma” nel Salone di Rappresentanza, oggi “Delle Bandiere”, esempio di quella pittura murale celebrativa che caratterizzò l’epoca fascista.
Al Romano si devono anche i tre lunettoni e gli otto stemmi delle corporazioni a monocromo nella stessa sala e le figure angeliche nella sala delle commissioni e del vice sindaco.
Nella sala Giunta è collocato l’affresco staccato dal refettorio del diruto Convento di S. Maria del Gesù Inferiore, e trasportato su tela durante l’intervento di restauro del 1951, raffigurante “L’Ultima Cena” dipinta nel 1617 dal messinese Alonzo Rodriquez, uno dei massimi interpreti della pittura Caravagesca in Sicilia.
Ancora alcuni dipinti significativi per la storia civile e religiosa della città, del periodo tra il XVIIe il XIX sec., in deposito temporaneo concesso dal Museo Regionale, arredano gli uffici di Gabinetto.
Opere del primo novecento costituiscono il patrimonio mobile dell’Ente tra le quali si segnalano il Colapesce bronzeo del 1930 e il Busto di Antonello del 1953 del Bonfiglio, il busto bronzeo di Nicola Fulci del 1919 del Niccolini, la Testa di Mata del 1951 di Michele Amoroso, esposta nel “transatlantico”, la Musa del 1976 di Giuseppe Mazzullo, dipinti di De Pasquale, Corsini, Bonsignore, ed altri.
E’ dedicato al poeta Bartolo Cattafi il manufatto bronzeo di Conzaga, protagonista delle vicende legate all’affermazione delle tendenze astratte del dopoguerra italiano, nel ballatoio centrale.
Nel cortile interno è stata portata alla luce, durante una lunga campagna di scavi intrapresa nel 1987, un’area archeologica di eccezionale interesse, caratterizzata da strutture ed ambienti in laterizio d’epoca romano imperiale con sovrapposti livelli medievali i cui numerosi reperti sono esposti nell’annesso Antiquarium con ingresso autonomo su via Consolato del mare, istituito a seguito della stipula di una convenzione con l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali ed Ambientali e P.I.
Zanca Palace
Messina
ZANCA PALACE
Messina
Zanca,Palace, the Town Hall of Messina, occupies 13,450 m2 and overlooks the European Union Square named in memory of the important summit that that took place in Messina in 1995.
In 1913 the previous Minutoli Town Palace was demolished and the architect Antonio Zanca won the contest and in July on the 26th 1924 the first part of the building was inaugurated.
From 1927 to 1937 the five pavilions were completed.
The finishing touch to prospects with decorative parts and high relief sculptures was committed to Antonio Bonfiglio and to Lovett firm for the ornaments.
Bonfiglio projected allegories in the tympanum of the façade and the whole figure of a messinese heroine, Clarenza, while in Via S. Camillo, the figure of another heroine of Messina, Dina, was a work by Giuseppe Sutera.
The decorative register appears in some symbols of the imperial authority like: beak-headed bows, lion’s figure heads, dolphins, sea creatures and laurel leaves.
Italian towns crests decorate tombstones and celebrative inscriptions of different periods of history.
Between 1941 and 1942 the painters Adolfo Romano and Daniele Schmiedt executed the frescoes in the Hall of Flags, an example of the fascism period.
In the Sala Giunta there is a fresco with the Last Supper painted by a messinese student of Caravaggio, Alonzo Rodrigez, in 1617, that previously was in the S.Maria del Gesù Convent.
Some paintings recalling the civil and religious history of the town (XVII-XIX) embellish the Cabinet offices together with the bronze Colapesce (1930), the bust of Antonello (1953), the head of Mata by Amoroso,(1951), the Musa by Mazzullo (1976).
To the poet Bartolo Cattafi it is dedicated a bronze by Pietro Gonzaga who represents the abstract tendencies of the Italian after war period and other busts of famous people like Bonfiglio, Fulci , Niccolini.
In the inner courtyard it was brought to light an archeological area of exceptional interest marked by bricks structures and rooms dated to the Roman period with stacked layers of medieval finds that .are displayed also in the annexed Antiquarium in Via Consolato del Mare with separated entrances.