L’Archeoclub D’Italia – sede AREA INTEGRATA DELLO STRETTO – nell’anno sociale 2023, al fine di promuovere e valorizzare i beni archeologici, storico-architettonici e ambientali presenti nel territorio, e di implementarne la fruizione, dota di QRcode il pannello didattico della Fontana Orione
Nel 1547 un Decreto del Senato messinese conferì allo scultore Giovanni Angelo Montorsoli, l’incarico di erigere una fontana monumentale nella piazza del Duomo, per celebrare la realizzazione dell’acquedotto di Camaro.
La propensione per la preziosità dell’ornato, trasmessa dal maestro Andrea Ferrucci da Fiesole, si innesta, nello stile dell’artista, sulla forte esperienza michelangiolesca, sugli innovativi esiti manieristici appresi nei cantieri del Vaticano e sull’attività di studio e restauro della statuària ellenistica svolta al servizio di papa Clemente VII.
La celebrata presenza a Messina dello scultore fiorentino e dell’allievo Martino Montanini, che si espresse in altre importanti opere quali la Lanterna di San Ranieri nell’area falcata, l’Apostolato e il pavimento
marmoreo nel Duomo, la fontana del Nettuno oggi in piazza Unità d’Italia, fu davvero determinante per la svolta della plastica locale, ancora attardata nei modelli gaginiani.
Per posizionare il fonte d’Orione, ultimato nel 1553, come attesta la lapide nella galleria sottostante, si rese necessario demolire la Chiesa di San Lorenzo, riedificata dallo stesso Montorsoli, architetto del Senato fino al 1557, dirimpetto al campanile, e distrutta nel sisma del 1783.
Le dotte indicazioni dell’abate Francesco Maurolico, al quale si devono i distici latini incisi sul bordo della prima vasca, sono verosimilmente alla base della complessa struttura piramidale, animata da numerose immagini mitologiche per lo più legate alla tradizione della città, ed in particolare dedicata ad Orione, mitico fondatore di Messina, la cui effige sormonta l’opera, col capo rivolto a sud est verso la cattedrale, il braccio destro sollevato, il sinistro sullo scudo crociato, il cane Sirio ai piedi.
Una sequenza di scene a bassorilievo, cariatidi e mostri marini, teste di medusa, naiadi, tritoni e putti a cavalcioni di delfii, fu organizzata a sostegno e decoro delle tre vasche che ricevono l’acqua da 44 bocche.
La vasca maggiore dodecagonale con diametro di quasi otto metri imposta su un alto basamento intarsiato ed è affiancata da quattro vasche sovrastate dalle personificazioni dei fiumi Nilo, Tevere, Ebro e Camaro, le cui acque rifornivano in toto la città.
Illesa durante i vari eventi tellurici, la fontana registrò ingenti danni nel 1908 e subì di conseguenza diversi restauri.
Nella prima metà degli anni novanta il fonte è stato oggetto di approfondite indagini chimico fisiche, propedeutiche ad un importante intervento conservativo condotto dalla Soprintendenza di Messina e concluso nel ’95.
Fountain of Orione
FOUNTAIN OF ORIONE
Messina
In 1547 The Senate of Messina, to celebrate the accomplishment of the water system that supplied the city from Camaro source, put in charge a famous Florentine artist Giovanni Angelo Montorsoli to erect a monumental fountain in the Cathedral Square.
In 1553, it was completed and to give its proper location, almost in front of the Cathedral, it had been necessary to demolish the Church of St. Laurence which was rebuilt by the same architect .
The style of the artist Montorsoli , his precious decorations, the mannieristical traits, link him to the experience with Michelagelo and, with the restorations on ellenistic statues done in Rome under the Pope Clemente VII.
Montorsoli, with his student Montanini , worked also at the Lanterna di San Ranieri in the port area ,on the marble floor in the Cathedral and at the Neptune Fountain.
A famous latinist, Francesco Maurolico , wrote the Latin couplets that are engraved on the edge of the first basin to honour Orione, the mythical founder of Messina, whose effigy is placed at the top : his head faces south east towards the Cathedral, with his right hand raising a sword, the left arm on a shield with a cross and, at his feet, a dog Sirius.
The largest twelve-sided basin is set on a pedestal pyramidal structure of three basins that receive water from 44 springs.
A sequence of carved scenes decorating the structure recall mythological images related to the tradition of the City and to sea creatures : Medusa, Triton, Putti riding Dolphins.
The largest basin is sided by four cups topped by personifications of the rivers : Nile, Tiber, Ebro and Camaro.
The earthquake in 1908 caused heavy damages to the fountain .
Since then, several restoration and major conservative operations were carried on by the Superintendance of Messina and were completed in 1995.