Fortunata Flora Rizzo (Vice – Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia) : “Vedremo archeologia anche nel cuore dell’Appennino. In Abruzzo, ad esempio c’è il sito archeologico di Peltuinum a Prazta d’Ansidonia. Dalle ore 17 e 30, visita guidata ad un sito davvero meraviglioso. Il sito archeologico dell’antica città di Peltuinum sorge su un pianoro che domina la valle circostante e gode di un ampio panorama sui monti e le valli che lo circondano. Nel Lazio Villa di Prima Porta a Roma. Ma a Terracina andremo alla scoperta dell’Appia Urbana Visite culturali dedicate alla conoscenza del percorso dell’Appia Claudia repubblicana e dei suoi monumenti antichi nel Centro Storico alto di Terracina. Sabato 15 Giugno, sarà possibile seguire i percorsi culturali dell’Appia Traianea, nell’area del Prisco Montano e del Porto Romano di Terracina. Domenica 16 Giugno, invece turisti, stampa, cittadini potranno visitare il Foro Emiliano, il Teatro Romano nel Centro Storico di Terracina. In Sicilia, a Mascali presenteremo, per la prima volta un sito archeologico ai piedi dell’Etna. A Lentini, visiteremo il Museo Archeologico. Vicino all’area archeologica di Leontinoi, nella periferia sud orientale dell’odierna Lentini, troviamo una delle chiese rupestri più suggestive della Sicilia, uno dei luoghi simbolo del monachesimo medioevale siciliano. In Puglia, a Lucera visiteremo la Fortezza Sveva del XIII secolo. Tanti eventi nelle Marche e in Campania”.
“Domenica vedremo l’archeologia italiana, vedremo l’Italia nei luoghi meno conosciuti ma belli e ricchi di storia. Con la sede Archeoclub D’Italia de L’Aquila, vedremo il sito archeologico di Peltuinum a Prazta d’Ansidonia. Dalle ore 17 e 30, visita guidata ad un sito davvero meraviglioso. Il sito archeologico dell’antica città di Peltuinum sorge su un pianoro che domina la valle circostante e gode di un ampio panorama sui monti e le valli che lo circondano. Questa posizione dominante fu certamente tra i motivi che favorirono la nascita e la prosperità di questa città per secoli. Il sito, situato nel cuore dell’Appennino, era abitato già in epoca italica dai Vestini e dal 1° sec.a.C. acquisì una nuova strutturazione urbanistica legata in particolare alla presenza di un tratturo che l’attraversava e che andava a sovrapporsi a una delle strade romane più importanti della regione: la Claudia nova. Oltre ai panorami si potranno ammirare i resti delle antiche Mura, del teatro, del tempio e percorrere l’antica strada che attraversa il sito archeologico. Si potrà inoltre vedere come questo antico insediamento fu abitato anche nel Medioevo grazie ai resti di luoghi di culto ancora oggi presenti. Il sito da molti anni è sede di campagne di scavo annuali ad opera della Scuola di Specializzazione di Roma sotto la guida della professoressa Luisa Migli. Ma attraverseremo tutta l’Italia. Lo faremo nelle Giornate Europee dell’Archeologia. Nel Lazio non c’è solo Roma. Con la sede ArcheoClub D’Italia di Formello, vedremo il di Villa di Prima Porta a Roma.
Domenica 16 giugno appuntamento alle 10.00 all’ingresso della Villa. Sarà possibile visitare la prestigiosa Villa suburbana dove visse la coppia imperiale di Augusto e Livia. La Villa sorge in bella posizione panoramica sulla Valle del Tevere, presso l’attuale località periferica di Prima Porta. Riportata alla luce negli anni ’80 del XX secolo, è stata oggetto di scavi e restauri sistematici, tuttora in corso, che hanno messo in evidenza un complesso architettonico risalente al I sec. a.C., successivamente ampliato, arricchito e rimaneggiato, e abitato fino al V sec d.C.
Gli ambienti della villa erano destinati alle consuete funzioni delle residenze aristocratiche di rango: atrio, impluvium, cubicula, triclinio estivo e ninfeo sotterraneo, terme, giardino interno, portico, loggia, vani funzionali e servizi… fino ad un’imponente natatio; per lo più erano adorni di affreschi parietali, pavimenti a mosaico di vario tipo e decorazioni a stucco. Provengono da questa villa la statua di Augusto c.d. di Prima Porta (Musei Vaticani) e l’affresco di giardino (Palazzo Massimo). Per noi è fondamentale accompagnare la gente a vedere, sempre a conoscere il patrimonio culturale, la bellezza”. Lo ha dichiarato Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia.
Archeoclub D’Italia c’è e Domenica 16 Giugno con una straordinaria escursione, dalle ore 17 e 30, aperta alla stampa per illustrare le ultime scoperte in grado di raccontarci e documentare lo svolgimento della vita ai piedi dell’Etna, nel V secolo d.C.
“In Sicilia, portati alla luce reperti archeologici a Nunziata di Mascali, in grado di raccontarci lo svolgimento della vita ai piedi dell’Etna nel V secolo d.C. Domenica 16 Giugno, alle ore 17 e 30, con escursione nel sito archeologico di Nunziata di Mascali, a Mascali, in provincia di Catania, illustreremo alla stampa gli esiti della campagna di scavo nel ridente borgo di Nunziata che è una frazione di Mascali, in Sicilia. Lo faremo nell’ambito delle Giornate Europee dell’Archeologia. Nel cuore di questo borgo che sorge su un’area collinare ricca di verde – ha dichiarato la Rizzo – acque sorgive e antichi sentieri che si inerpicano tra torrenti e terrazzamenti a secco, muta testimonianza della fatica della gente etnea, c’è uno scavo importante con reperti importanti venuti alla luce. In questo luogo, dove lo sguardo spazia senza soluzione di continuità dall’Etna a Taormina e alle acque turchesi del mare Ionio, sorge l’area archeologica della Nunziatella. Il sito archeologico della Nunziatella, vive senza soluzione di continuità da epoca tardoromana ad oggi e vede affiancate una basilica paleocristiana monoabsidata di V/VI d. C. e una chiesa medievale dedicata a Santa Maria Annunziata. Lo scavo ha restituito numerosi frammenti di materiali fittili, tegole e vasellame, databili tra il VI ed il IX secolo d. C. che testimoniano la frequentazione ininterrotta dell’area ricca di sorgenti di acqua e quindi adatta all’insediamento umano fin da epoca remota. Magari potremmo essere all’alba di un borgo risalente ad un periodo che andrebbe da circa 1400 anni da a 1100 anni fa. Un sito fondamentale per capire i popoli come vivevano ai piedi dell’Etna. Non dimentichiamo che il vulcano si è formato con un processo che ha avuto inizio ben 570.000 anni fa. I reperti risalgono al VI secolo d.C. e dunque potranno contribuire alla conoscenza di quelli che erano i costumi quotidiani del tempo”.
E Domenica 16 Giugno, per la prima volta, nei territori vulcanici dell’Etna, costeggiando i luoghi del Verga, verranno presentati gli scavi archeologici di Mascali, con i primi, straordinari reperti rinvenuti che riscrivono la storia del territorio. Rinvenute sepolture ma anche oggetti di vita quotidiana. Tutta l’Italia, con tanti eventi per ammirare il grande museo dell’archeologia italiana.
E sempre in Sicilia, visite al Museo Archeologico Regionale di Lentini
” Il percorso espositivo inizia con le testimonianze della preistoria e protostoria (area sacra di Metapiccola) nell’ambito dell’insediamento indigeno dell’età del ferro e per i corredi delle necropoli di Cava Ruccia e S. Eligio, prosegue con quelle della città greca, attraverso l’esposizione di materiali provenienti dalle fortificazioni della Porta Nord e della Porta Sud dell’antica città, con i principali siti archeologici del comprensorio e inoltre sono presentate le testimonianze dei due santuari periurbani (Contrada Alaimo e Contrada Scala Portazza). Ampio spazio viene dato al tema del Collezionismo a Lentini (fra le più importanti collezioni quella di Santapaola e quella del Barone Beneventano). Queste collezioni sono ricche di crateri, skyphoi, lekythoi, lucerne di terrecotte, statuette marmoree – ha continuato la Rizzo – oggetti bronzei tra i quali strigili e fibule, ed anche monete, frammenti di avori e pietre. Altri importanti reperti sono quelli provenienti dalla necropoli dell’antica colonia greca. Nel percorso espositivo viene evidenziate la continuità di vita in età medievale, con riferimento alle chiese rupestri ed al periodo di Federico II, particolarmente legato a questo territorio. Infine, si espongono i dati finora acquisiti in ordine alla storia del centro urbano e del territorio durante l’età tardo romana, bizantina, araba e medioevale. Nel piano superiore vi è una sezione riservata ai rinvenimenti subacquei di Contrada Castelluccio. Dal 23 aprile 2024 al 15 aprile 2025 sarà possibile visitare la mostra del “Kouros ritrovato”. Il Kouros, statua greca con funzione funeraria o votiva, raffigurante un giovane era molto diffusa nel periodo arcaico e classico, tra il VII e il V secolo a.C. e visite guidate alla Chiesa Rupestre del Crocifisso, dalle ore 9 alle ore 13. Vicino all’area archeologica di Leontinoi, nella periferia sud orientale dell’odierna Lentini, troviamo una delle chiese rupestri più suggestive della Sicilia, uno dei luoghi simbolo del monachesimo medioevale siciliano, ricchissima di iconografie bizantine e immersa tra i colori della natura primaverile: la Chiesa Rupestre del Crocifisso di Lentini”.
Ancora nel Lazio, ad esempio a Terracina, nel centro Storico di Terracina.
“A Terracina, inizieremo il 14 Giugno. Venerdì 14, Sabato 15, Domenica 16 Giugno, dalle ore 10 e 30 e dalle ore 17 e 30, andremo alla scoperta dell’Appia Urbana Visite culturali dedicate alla conoscenza del percorso dell’Appia Claudia repubblicana e dei suoi monumenti antichi nel Centro Storico alto di Terracina. Sabato 15 Giugno – ha afferemato Fortunata Flora Rizzo – sarà possibile seguire i percorsi culturali dell’Appia Traianea, nell’area del Prisco Montano e del Porto Romano di Terracina. Domenica 16 Giugno, invece turisti, stampa, cittadini potranno visitare il Foro Emiliano, il Teatro Romano nel Centro Storico di Terracina”.
Ma l’Italia ha un patrimonio archeologico distribuito su tutto il terrritorio nazionale, presente, amato e conosciuto nel Mondo.
Ecco che tanti saranno gli eventi nelle Marche!
“Con la sede ArcheoClub D’Italia di Comunanza, nelle Marche, Domenica 16 giugno , apertura del Parco Archeologico di Comunanza. Dalle ore 10 e 30 si andrà alla ricerca di un mondo ancora da continuare ad esplorare. Da sempre gli studiosi vanno alla ricerca della scomparsa città di Novana citata da Plinio il Vecchio, collocandola in improbabili siti lungo il fiume Aso ed oltre fino alla costa adriatica. Questa volta ci siamo davvero. Nel 1986, durante lo sbancamento per la costruzione di edifici privati, nella zona allora chiamata “Monte della manovra”, con grande scoramento dell’Impresa di Costruzioni, furono rinvenuti resti di mura del periodo romano – ha concluso la Rizzo – una villa si diceva (una Domus), sembrerebbe impiantata accanto ad un luogo di culto più antico per via della presenza di una stipe votiva. La stipe, di forma circolare costituta da pietre inclinate verso l’interno, conteneva coppette a vernice nera, un piede labrum fittile, uno spillone in bronzo e ossa di animali. La Domus, venuta alla luce durante scavi operati della Soprintendenza di Ancona, in una zona attraversata da una vena di acqua sulfurea, si mostrava con una serie di ambienti contigui, un pavimento in opus spicatum, e mura con frammenti di laterizio legati a calce. I vani si presentavano pavimentati e uno di questi, per la presenza di pilae di bessali che costituiscono una sospensurae di un ipocausto, si configurava come un calidarium, ossia una vasca per l’acqua calda in uso nelle terme romane”.
E ci sarà Marca di Camerino per celebrare i 30 anni di scavo archeologico e di ricerche a Matelica.
Sabato 15 giugno alle 17.30 – Conferenza: “Matelica, un progetto ambizioso. L’archeologia preventiva, le grandi scoperte, la mostra ‘POTERE E SPLENDORE’ ”, presso la Sala Conferenze della Cattedrale di Santa Maria Maggiore a Matelica.
Nell’ambito degli incontri organizzati dalla sede dell’Archeoclub d’Italia di Marca di Camerino per celebrare i 30 anni di scavi e ricerche archeologiche a Matelica e nel territorio, la conferenza puntualizza e trae le conclusioni di un lavoro decennale a cura della dott.ssa Mara Silvestrini, già Direttrice archeologa della Soprintendenza Beni Archeologici delle Marche, con la partecipazione dell’archeologa Emanuela Biocco, che ha partecipato e seguito gli scavi sin dai primi anni.
Non mancherà la meravigliosa Ripatransone.
Venerdì 14 giugno: dalle 17.00 alle 18.00 – Visita e Conferenza presso il Museo Civico Archeologico “Cesare Cellini” di Ripatransone, a cura della sede ArcheoClub D’Italia.
Un collegamento tra i prossimi giochi olimpici di Parigi e il “Discobolo” in terracotta del III sec. a.C. esposto presso il Museo Civico Archeologico “Cesare Cellini” di Ripatransone (AP), in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia: è questo lo spunto che la sede dell’Archeoclub d’Italia di Ripatransone ha colto per organizzare un evento, nella giornata di venerdì 14, che prevede la visita al “lanciatore del disco” e la presentazione in loco di uno studio mirato sui giochi olimpici del mondo antico a cura della prof. Isabella Nova.
Conferenze ed escursioni in Puglia. Sabato 15 giugno, a Gravina di Puglia: Conferenza sul tema “Musei Archeologici. Ricerca, Educazione, Partecipazione, Innovazione”. Relatori: la dott.ssa Eva degl’Innocenti, Direttrice Musei Civici di Bologna e la prof.ssa Marisa D’Agostino, Presidente dell’Associazione “Amici della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi. Dalle 18.00 alle 20.00 – Sala Pinacoteca del Museo Ettore Pomarici Santomasi.
A Lucera, Sabato 15 Giugno, visite guidate alla Fortezza Svevo Angioina del XIII secolo con performance teatrali, mostra artistica, riprese con drone e momenti divulgativi. Ingressi ogni ora dalle ore 15 alle ore 19.
Per Interviste –
Fortunata Flora Rizzo – Vice Presidente Nazionale di ArcheoClub D’Italia – Tel 338 – 9310216.
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 239 3585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.