Il successo della trentesima edizione di Chiese Aperte, kermesse ideata da Archeoclub D’Italia.
Comunicato Stampa
Fortunata Flora Rizzo ( Vice – Presidente Nazionale Archeoclub d’Italia – Referente Chiese Aperte) : “Ringraziamo gli italiani, i turisti, i cittadini che in numerosi hanno partecipato alla trentesima edizione di Chiese Aperte. Ringraziamo anche le sedi territoriali diu Archeoclub D’Italia per il grande lavoro. Con Chiese Aperte puntiamo alla tutela, alla fruizione, ma anche alla valorizzazione dei siti. Attraverso la ricerca storica, la consultazione di archivi, la collaborazione con studiosi ed esperti e con l’impegno dei Soci, sono state realizzate “schede descrittive” delle chiese e delle opere d’arte in esse contenute. Un archivio che nel tempo continua ad arricchirsi e che ci consente di conservare la memoria di questo patrimonio che in alcuni casi, purtroppo, si va perdendo. Viene inoltre effettuata un’opera di monitoraggio costante, di documentazione fotografica, di “segnalazioni” di degrado e di precarietà degli edifici di culto, verso le autorità competenti”.
Nel link video – intervista e video – gallery e foto – gallery https://wetransfer.com/downloads/9f17851472528de4820eee2d98cdf41e20240513105142/519d585ff8d1a84d1510c584facf3de920240513105244/ce6afc
Nel secondo link le chiese di Cefalù https://we.tl/t-QcbKuXezFp
“Gli eventi hanno registrato particolare interesse. Si è conclusa la trentesima edizione di Chiese Aperte. Ben 200 eventi nel Paese, durante i quali abbiamo aperto alla fruizione e alla conoscenza il patrrimonio ecclesiastico in collaborazione con le curie, con le Diocesi, con i parroci e anche con i privati che posseggono questo patrimonio. Quest’anno abbiamo donato a molte di queste chiese, l’ulivo della Madonna che produce nella fase di maturazione le Olive completamente bianche. Un tempo per alimentare le lampade delle chiese, veniva utilizzato questo particolare olio derivato dalla Leucocarpa. Poi, con l’avvento dell’energia elettrica, non si era avvertita più la necessità di produrre tale olio e dunque la Leucocarpa rischiava l’estinzione. L’archeologa Anna Rotella è riuscita a ritrovare tale pianta che ora è in riproduzione a tutela della biodiversità. Con Chiese Aperte, kermesse giunta alla sua trentesima edizione, abboamo aperto Conventi, Monasteri, chiese spesso chiuse ma anche cappelle private all’interno delle quali è stato possibile ammirare grandi capolavori. E’ un patrimonio culturale disseminato in città, paesi, contrade. Ad esempio ad Apice, è stato possibile visitare la Cappella di San Marco situata all’interno del Castello Normanno. Apice è definita la Pompei del ‘900, perchè in seguito al terremoto del 1962, la popolazione abbandonò le rispettive abitazioni. Oggi Apice, sta diventando un borgo turistico che attira anche gli stranieri. A Sulmona è stato possibile ammirare ben tre cappelle in tre palazzi gentilizi. A Pisa visita alla meravigliosa Chiesa di San Paolo a Ripa”. Lo ha affermato Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia.
“ A L’Aquila la possibilità di conoscere, con gli esperti di storia dell’arte, la storia di ben quattro chiese ancora chiuse a causa del terremoto del 2009. E ancora in Abruzzo citerei la chiesa di Santa Maria Maggiore a Pianella. A Livorno l’organo di Mascagni. A Cefalù il fonte battesimale della Cattedrale, tutto in pietra lumachella. Eventi in tutta Italia. In In Abruzzo la chiesa di Santa Maria del Lago a Moscufo o ancora di San Panfilo di Spoltore. In Sicilia, non solo Cefalù ma anche le chiese di Paternò. Di grande successo l’evento nella Val di Comino nel Lazio con visite alla chiesa di San Simeone ad Alvito, al Convento di San Francesco a Vicalvi con una vera immersione nella natura. Nelle Marche tanti eventi come a Comunanza, Morrovalle, Ripatransone, Montegiorgio. Puntiamo alla tutela, alla fruizione – ha concluso la Rizzo – ma anche alla valorizzazione dei siti. Da trent’anni le sedi locali dell’Archeoclub d’Italia aprono la porte alla conoscenza dell’immenso e diffuso patrimonio cultuale presente nei territori. Attraverso la ricerca storica, la consultazione di archivi, la collaborazione con studiosi ed esperti e con l’impegno dei Soci, sono state realizzate “schede descrittive” delle chiese e delle opere d’arte in esse contenute. Un archivio che nel tempo continua ad arricchirsi e che ci consente di conservare la memoria di questo patrimonio che in alcuni casi, purtroppo, si va perdendo. Viene inoltre effettuata un’opera di monitoraggio costante, di documentazione fotografica, di “segnalazioni” di degrado e di precarietà degli edifici di culto, verso le autorità competenti. Negli anni si è consolidata la collaborazione con le Diocesi, con i Parroci, con le Soprintendenze, con le Amministrazioni degli Enti Locali, con le Università, con le Scuole e con le Comunità. Quest’anno molte sedi faranno dono alle Chiese dell’albero d’Ulivo, varietà Leucocarpa, conosciuto nel passato come l’ “Olivo della Madonna”. La manifestazione Chiese Aperte in tutti questi anni è “entrata” nelle scuole con attività di carattere educativo, informativo e laboratoriale. Gli studenti si sono cimentati a disegnare e a fotografare le facciate delle Chiese, a descriverne le caratteristiche stilistiche, e a rilevarne spesso la trascuratezza e l’abbandono. Molte sedi hanno effettuato “campagne” pubbliche per sostenere economicamente il restauro di affreschi, dipinti, sculture e arredi sacri. La manifestazione è accompagnata da conferenze, convegni, visite guidate, itinerari tematici e tante altre iniziative che fanno riferimento alle tradizioni religiose dei diversi territori”.
L’obiettivo è anche quello di accendere le luci sull’entroterra. Ad esempio in Campania il modello Apice, la Pompei del ‘900, borgo, il cui centro storico è disabitato a causa dei terremoti degli anni ’60 e’80. Apice è definita la Pompei del ‘900 e con ogni probabilità sarebbe il borgo abbandonato più affascinante d’Italia. Il Castello Normanno di Apice, ha ospitato personaggi importanti come ad esempio Federico II di Svevia, Manfredi di Svevia e Sant’Antonio da Padova. E Archeoclub D’Italia ha voluto il coinvolgimento anche di questi centri storici,
Dunque non solo Pisa o L’Aquila, non solo le città ma anche i borghi disabitati, al cui interno è possibile ammirare cappelle e chiese.
“Le origini del Castello erano longobarde, poi normanno acquistato nel ‘600 dalla famiglia Stuart. Siamo nella parte finale del territorio normanno. Inizialmente il Castello aveva ben quattro torrioni. E abbiamo voluto Chiese Aperte, in questo Castello, perchè c’è la cappella dedicata a San Marco. La famiglia che nel ‘600, acquistò il Castello era di origini veneziane – ha affermato Antonio Frusciante, Presidente Onorario di Archeoclub D’Italia sede di Apice, nel beneventano – e quindi loro dedicarono una cappella proprio a San Marco. Come Archeoclub D’Italia abbiamo lavorato al massimo per valorizzare tale cappella non più consacrata e con Chiese Aperte, ogni anno cerchiamo di aprire le porte alla conoscenza”.
Chiese Aperte arriva proprio nella giornata dedicata alla Mamma.
“In occasione di questa giornata speciale, all’interno della Cappella dedicata a San Marco, ho cercato di creare un piccolo labirinto con pittura – ha affermato Ines De Leucio – ceramica, con pezzi di stoffe. Il mio messaggio artistico è sensibilità, amore, bellezza e creatività”.
Ines De Leucio è artista italo – australiana divenuta nota anche per la sua partecipazione alla mostra di Los Angeles – The La Art Show ma anche all’ArtExpo di New York. La sua arte da visibilità anche ai valori dell’eco – sostenibilità
Ed oggi Apice, protagonista con altri 199 luoghi di Chiese Aperte, si sta sempre più trasformando in Borgo Turistico con trattorie e piccole struttture ricettive ed inizia ad essere frequentato anche da turismo internazionale. Da borgo disabitato, abbandonato a causa del terremoto, a Borgo Turistico di richiamo internazionale.
Il Borgo di Apice è dominato dal Castello Normanno a forma decagonale, difeso da possenti mura. Affascinante la cappella che si trova all’interno del Castello.
L’Italia ha grande ricchezza di patrimonio culturale. L’obiettivo di Chiese Aperte, è quello di valorizzare il patrimonio ecclesiastico conosciuto e meno conosciuto.
Per interviste:
Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia e referente evento “Chiese Aperte 2021” – Tel 338 – 931 0216.
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 2393585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 596745