Il Madonie Geopark Unesco aderisce al progetto – pilota di Archeoclub D’Italia sulle pietre identitarie.
In Sicilia da Sabato il progetto pilota sulle pietre identitarie con la formazione del cittadino del posto.
E la conferenza stampa avrà luogo proprio in una scuola! Sabato 17 Febbraio – ore 11 – a Cefalù – conferenza stampa di presentazione del progetto triennale – “ALLE FONTI DELLA NOSTRA STORIA. LE PIETRE IDENTITARIE”. – Istituto comprensivo N. Botta plesso Rosario Porpora.
Salvatore Caltagirone (Commissario Straordinario dell’Ente Parco delle Madonie ) : “Le rocce che costituiscono le montagne del geoparco madonita abbracciano le evoluzioni geologiche che dal Trias medio (circa 240 milioni di anni fa) arrivano sino all’Olocene (posteriori alle glaciazioni pleistoceniche). Da qui l’importanza scientifica degli affioramenti rocciosi madoniti che consentono di eseguire delle ricostruzioni paleo-ambientali dell’attuale area mediterranea”.
Nel link foto di siti e luoghi con la pietra lumachella di Cefalù https://wetransfer.com/downloads/7b92cfab886f0a799f120b9668d7956b20240211114102/9bd52aaee6008939bff1f6af34d9208f20240211114207/587ae5
Stefania Randazzo (storico dell’arte – Presidente Archeoclub D’Italia sede di Cefalù) : “Siamo dinanzi ad un progetto – pilota triennale, senza precedenti. Studieremo la pietra calcarea di pregio denominata “lumachella”, mapperemo siti, monumenti, luoghi, strade che nel tempo sono state realizzate con questa pietra e formeremo il cittadino del luogo che con la conoscenza avrà modo di capirne l’importanza preservando così l’ambiente nel quale vive , intendiamo promuovere un percorso di acquisizione e divulgazione di conoscenza degli aspetti geologici, paleontologici, archeologici, storico-artistici e culturali di tutte le pietre locali d’Italia”.
Partner del progetto : Tutte le scuole di ogni ordine e grado di Cefalù, Diocesi di Cefalù, Archivio Storico Diocesano di Cefalù, Cooperativa Il Segno- Itinerarium Pulchritudinis, Università di Palermo Corso di laurea in Architettura, Ordine regionale dei Geologi , Ente Parco delle Madonie Unesco Global Geopark, Fondazione Culturale Mandralisca.
“Accolgo con grande interesse il progetto presentato dall’Archeoclub d’Italia – sezione di Cefalù: “Alle fonti della nostra storia. Le pietre identitarie” per due motivi. Il primo fra tutti, perché prende il via proprio nell’anno in cui il Madonie Unesco Global Geopark festeggia i 20 anni dell’adesione (primo Geopark italiano) alla Rete Mondiale dei Geoparchi (GGN) dal 2015 sotto l’egida dell’Unesco. Il secondo motivo perché assume la valenza didattica che coincide esattamente con le raccomandazioni dei validatori inviati dalla rete dei Geopark mondiali. Le rocce che costituiscono le montagne del geoparco madonita abbracciano le evoluzioni geologiche che dal Trias medio (circa 240 milioni di anni fa) arrivano sino all’Olocene (posteriori alle glaciazioni pleistoceniche). Da qui l’importanza scientifica degli affioramenti rocciosi madoniti che consentono di eseguire delle ricostruzioni paleo-ambientali dell’attuale area mediterranea”. Lo ha affermato Salvatore Caltagirone, Commissario Straordinario dell’Ente Parco delle Madonie, alla vigilia della conferenza stampa, con la quale a Cefalù, Archeoclub D’Italia presenterà in anteprima il progetto – pilota : “ALLE FONTI DELLA NOSTRA STORIA. LE PIETRE IDENTITARIE: LUMACHELLA, LA PIETRA DI CEFALU”.
Un progetto pilota in Italia che include addirittura la formazione del cittadino locale.
“Didatticamente è stata ricostruita la possibilità, attraverso puntuali sentieri geologici, di potere visionare i resti fossiliferi di un’antica scogliera coralligena che dal Trias superiore progredisce sino al Cretaceo, laddove si sono formate le rocce attualmente indicate come “calcari a lumachelle di Cefalù”.
“Calcari a Lumachella”: nell’utilizzo comune di questa roccia che in affioramento si trova nel geosito della Rocca di Cefalù – ha continuato Caltagirone – da cui in passato è stata cavata, questo termine è riferito storicamente ai calcari massivi dal caratteristico cromatismo grigio-bluastro in cui sono evidenti i resti fossiliferi di Rudiste e Nerinee dalla colorazione grigio-biancastra. Questa roccia è stata utilizzata come elemento lapideo per la costruzione del centro storico del paese e attualmente ne caratterizza i principali elementi architettonici. Anche in funzione delle caratteristiche fisico-meccaniche che la rendono ideale per la lavorazione, è stata utilizzata sia per l’edificazione di strutture portanti che come “pietra ornamentale” ”.
E il progetto targato Archeoclub D’Italia, sede di Cefalù, potrebbe fare scuola anche in altre aree. Grazie a questo progetto – pilota si creeranno percorsi legati alla pietra identitaria del territorio e il tutto con la formazione del cittadino che dunque avrà modo di conoscere la geologia del luogo preservandone il patrimonio”.
Una grande ricchezza geologica! Il patrimonio ambientale diventa uno con il patrimonio monumentale.
“Ma la ricchezza geologica di cui il territorio madonita è custode non si ferma solo alla pietra lumachella di Cefalù, ma fra gli altri comprende anche:
– Geosito di Sant’Otiero, si tratta di calcari mesozoici, con orizzonti fossiliferi, dai cromatismi grigio-bruno da cui in passato sono state cavate le colonne monolitiche della seicentesca Chiesa Madre di Petralia Sottana. Dagli affioramenti rocciosi circostanti sono stati ricavati gli elementi lapidei dei palazzi nobiliari – ha dichiarato Salvatore Caltagirone – e dei marciapiedi del corso principale di Petralia Sottana. C’è il geosito dei calcari coralligeni di Petralia Sottana, peculiare affioramento calcareo miocenico fossilifero, dai cromatismi bianco-giallastri, che contraddistingue il substrato dell’abitato e che in passato è stato oggetto di puntuali approvvigionamenti di roccia lapidea utile alla edificazione del centro storico. C’è il Geosito di Cozzo Morto, cava oramai in disuso che insiste sui Calcari di Base miocenici, dal caratteristico cromatismo biancastro, che in ragione della loro facile lavorabilità hanno caratterizzato la costruzione dell’abitato di Castellana Sicula e delle frazioni limitrofe. Abbiamo il Geosito di Tufo Gipsi, sede di un bellissimo affioramento di gesso selenitico del Miocene, che in passato è stato oggetto di attività di cava per la realizzazione di un relativo aggregante utile all’assemblaggio degli elementi lapidei delle costruzioni abitative ed ancora il Geosito di Rocca di Sciara, in esso si riscontra una cava ancora attiva che insiste nel versante occidentale del rilievo, dove vengono cavate rocce mesozoiche tra le quali si distinguono i calcari grigio-biancastri della Formazione Scillato, in cui sono inclusi liste e noduli di selce dai cromatismi bruni”.
Nasce, dunque, in Sicilia, esattamente a Cefalù, il progetto pilota sulle pietre identitarie.
“Il progetto, attraverso azioni diversificate per target di riferimento e tempi di attuazione e un’ampia partnership ( istituzioni culturali e scolastiche, Università, ordini professionali a livello nazionale e regionale) intende creare una consapevolezza nel modus operandi dei liberi professionisti e delle amministrazioni e determinare la nascita di processi culturali identitari finalizzati alla tutela dei beni culturali e monumentali – ha dichiarato Stefania Randazzo, storico dell’arte e Presidente Archeoclub D’Italia sede di Cefalù – e alla rigenerazione e riqualificazione urbana soprattutto dei piccoli centri.
La pietra “lumachella”, cavata dalla grande “Rocca” che sovrasta Cefalù, è il materiale impiegato per la costruzione degli edifici più antichi e per le imponenti fortificazioni dette “mura megalitiche”, per i cippi funerari della necropoli ellenistica nonché per le fondamenta del Duomo arabo normanno e di antiche abitazioni. Si ritrova nei partiti architettonici di chiese e palazzi, nella pavimentazione stradale, negli arredi almeno fino agli anni ’50 del novecento, costituendo quindi con la sua colorazione e il suo aspetto l’elemento più significativo per la caratterizzazione dell’identità di questo luogo”.
Siamo in presenza di un progetto di grandi dimensioni per la sua importanza.
“Il progetto prevede tre linee principali: 1 – Parte scientifica, partner: Archivio Storico Diocesano di Cefalù, Università di Palermo Corso di laurea in Architettura e Ordine regionale dei Geologi: creazione di un gruppo di lavoro all’interno dell’associazione che si occupi di stabilire i criteri di azione per la mappatura e schedatura dei manufatti sia nella pavimentazione che nei prospetti degli edifici del centro storico di Cefalù con l’obiettivo di rilevare l’ubicazione – ha continuato Stefania Randazzo – il numero, la tipologia degli elementi, le modalità di lavorazione, collocazione e posa e lo stato di conservazione; creazione di una documentazione completa che includa l’aspetto della tradizione artigianale approfondita attraverso interviste e ricerca documentaria; sviluppo di collaborazioni con l’Ordine dei Geologi, l’Università di Palermo, Archivio storico diocesano di Cefalù, con l’obiettivo di promuovere incontri di formazione rivolti ai docenti delle scuole partner, ai soci, alla cittadinanza che approfondiscano i vari aspetti paleontologico, mineralogico, archeologico, storico artistico, conservativo; elaborare proposte concrete da sottoporre all’Amministrazione comunale, all’Assessorato Territorio e Ambiente, Assessorato ai beni culturali finalizzate alla conservazione e tutela degli elementi in pietra lumachella. Poi avremo la Didattica con partner: Archivio Storico Diocesano di Cefalù , Università di Palermo Corso di laurea in Architettura, Ordine regionale dei Geologi , Ente Parco delle Madonie Unesco Global Geopark. In questo caso l’obiettivo sarà quello di divulgare, attraverso incontri con gli studenti degli istituti di istruzione di ogni ordine e grado le conoscenze e i nuovi studi sulla pietra lumachella e sulla rocca di Cefalù, promuovere la conoscenza e sensibilizzare sull’importanza della tutela gli studenti con progetti e attività laboratoriali diversificate in base ai livelli di competenza e ai programmi scolastici (scrittura creativa, rilievo grafico e fotografico, visite, esperimenti…). Infine avremo la Promozione/disseminazione con partner Diocesi di Cefalù, Cooperativa Il Segno – Itinerarium Pulchritudinis, Fondazione culturale Mandralisca. Dunque grandi partner, un grande progetto pilota per dare la possibilità di conoscere le Pietre Identitarie. Con questa conoscenza, il cittadino formato, comprenderà ancora di più l’importanza della tutela del patrimonio ambientale e culturale”.
Il progetto prevede l’Istituzione della Giornata della pietra Lumachella.
“Organizzeremo un convegno annuale che ne approfondisca tutti gli aspetti – ha concluso Stefania Randazzo – e che metta in relazione studiosi provenienti da altre aree territoriali, nelle quali sono stati condotti studi sulle caratteristiche dei materiali lapidei locali, sul loro utilizzo e sulle tecniche costruttive del passato. Ma avremo anche visite guidate e attività laboratoriali”.
Un grande partenariato.
Partner del progetto : Tutte le scuole di ogni ordine e grado di Cefalù, Diocesi di Cefalù, Archivio Storico Diocesano di Cefalù, Cooperativa Il Segno- Itinerarium Pulchritudinis, Università di Palermo Corso di laurea in Architettura , Ordine regionale dei Geologi , Ente Parco delle Madonie Unesco Global Geopark , Fondazione Culturale Mandralisca
Per Interviste – Stefania Randazzo – storico dell’arte – Presidente Archeoclub D’Italia sede di Cefalù – Tel 339 – 426 2255
Flora Fortunata Rizzo – Vice Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia – Tel 338 931 0216.
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 239 3585.