Grande partecipazione al Seminario “Progetto Albergo Diffuso di Castiglione di Sicilia”, soprattutto di giovani dei Corsi di studio sul Turismo, di operatori turistici e giornalisti, tenutosi nell”Aula Cannizzaro dell’Università di Messina, per conoscere e approfondire il tema della ricettività alternativa: ospitalità diffusa e/o albergo diffuso.
Nei primi anni del 2000, quando il turismo non era quello che conosciamo oggi ed internet non era nelle nostre mani, Nunzio Valentino ha dato vita a uno dei primi “alberghi diffusi” d’Italia nel Borgo Santa Caterina il quartiere ebraico di Castiglione di Sicilia.
Partendo da un singolo B&b, l’albergo si è esteso all’intero quartiere dando vita ad un vero e proprio borgo turistico, facilitato dal forte richiamo della vicinanza dell’Etna e della Valle dell’Alcantara.
Nel “Progetto Albergo Diffuso di Castiglione di Sicilia” lui racconta la sua storia attraverso gli occhi del turista, non di uno ma di tanti che sono passati dal suo albergo, accompagnando il lettore alla scoperta di uno dei borghi più belli d’Italia con un esempio di turismo esperienziale, religioso, enogastronomico ma soprattutto relazionale, con gli incontri con le persone del posto, il paesaggio, le tradizioni e la sua storia.
Visitare questo borgo significa scoprire una Sicilia alternativa e nella sua semplicità questo luogo fa parte di quel tessuto culturale e tradizionale che rende unico il nostro paese.
Poche le realtà di alberghi diffusi ma tanti i borghi che ne potrebbero usufruire, tra i numerosi censiti come i più belli d’Italia, ma isolati nel territorio ed estranei uno all’altro.
Archeoclub Area Integrata dello Stretto, con la Presidente Rosanna Trovato, ha voluto presentare il progetto nazionale di Archeoclub d’Italia “La Strada Regia delle Calabrie”, che sorge sui resti dell’antica Via Popilia, di origine romana, riscoperta tratto dopo tratto, segnata dalle vecchie pietre miliari e lungo la quale si snodano borghi, stazioni di posta, ponti, parchi naturalistici, siti UNESCO . Una strada che per secoli fu percorsa da eserciti, regnanti, funzionari di stato, staffette postali e dagli aristocratici che nel 700 affrontavano il Gran Tour, fino a quando, nel 1962, non venne completamente tagliata fuori a seguito della realizzazione dell’A3 Salerno-Reggio Calabria. Di colpo vennero isolati tutti i borghi sedi delle antiche stazioni di posta, relegati all’abbandono e allo spopolamento, restando incastonati in un meraviglioso paesaggio, aspro e incontaminato.
Un attento e appassionato studio di ricerca realizzato dall’architetto Luca Esposito – delegato Archeoclub D’Italia al Programma di Riqualificazione dei Borghi percorsi dalla Strada Regia delle Calabrie. Un lavoro durato 8 anni, messo a disposizione di Archeoclub d’Italia per fornire una chiave di lettura omogenea sulla storia di una strada che unisce territori diversi e poco conosciuti, ma ricchi di storia e di bellezze naturalistiche. Un esempio virtuoso di recupero di territori dove riscopriamo le nostre radici, il nostro passato glorioso e riaccendiamo per le generazioni future il fuoco dell’orgoglio e dell’appartenenza.
Diversi i punti emersi dal dibattito di rilevante importanza: il ruolo della politica nel turismo; contrastare la cultura dell’alibi; il turismo è opera degli operatori turistici; l’albergo diffuso come strumento di richiamo dei tanti elementi che contribuiscono alla formulazione dell’offerta turistica integrata del territorio.
C’è ancora molto da lavorare sui Borghi!
Grazie al Prof. Filippo Grasso, Università di Messina, per il coinvolgimento di Archeoclub d’Italia Area Integrata dello Stretto e per l’ottima organizzazione.
Sul link anche un reportage fotografico dell’evento.
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02C4L3DndtZQAUbSs9pwnj2Tok89wEAHBwbP5SVwDFfeDG2vVNAPGXMEGrrWZX86UTl&id=100079072070892