Assegnato il Premio Internazionale Sabatino Moscati, all’archeologo Emmanuel Anati, anni 93, oggi in Israele per la realizzazione del Centro di Ricerca sull’Archeologia del Deserto, a Eva Degli Innocenti, neo – direttrice dei Musei Civici di Bologna dove si sta per realizzare un importante proggetto europeo, a Giuseppe Centomani, già Direttore del Centro di Giustizia Minorile della Campania per il grande impegno culturale con i ragazzi dell’Area Penale, a Daniele Malfitana ordinario di Metodologia della ricerca archeologica al Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, (direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Catania).
La Cerimonia nello scenario unico del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.
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“Avere condivisione e partecpazione. Condivisione perchè la cultura unisce e conosciamo bene la drammatica crisi internazionale che stiamo vivendo. Archeoclub D’Italia può fare la sua parte. Il Premio Sabatino Moscati ne è un esempio, perchè andiamo ad unire studiosi in ambiti diversi, per periodi diversi che comunque raccontano la loro stori sulla base delle proprie esperienze storiche, archeologiche o anche di tipo ambientali. Figure che vanno ad unire più settori, ambiti e territori anche del Mediterraneo”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia, aprendo la Cerimonia di conferimento del Premio Internazionale Sabatino Moscati, presso il Museo Nazionale Etrusco a Villa Giulia, a Roma.
All’archeologo Emmanuel Anati, è stato conferito il Premio Internazionale di Archeologia, dedicato al grande filologo ed archeologo Sabatino Moscati.
Anni 93, Anati, oggi è super – attivo, impegnato in Israele nella realizzazione del Centro di Ricerca sull’Archeologia del deserto.
“Sono in Israele. Nel deserto del Negev, sta nascendo un Centro di Ricerche per l’archeologia del deserto e delle regioni aride. Sono territori dove l’assenza di popolamento favorisce la conservazione, anche in superficie, di tracce che non si preservano in aree intensamente frequentate e alterate dall’uomo, sono immensi musei naturali dove si trovano le testimonianze di migrazioni e di altre grandi avventure che hanno inciso sulla storia dell’umanità. Non a caso questo centro sta nascendo nel deserto del Negev – ha dichiarato Emmanuel Anati – unico ponte di terra tra l’Africa e il resto del mondo, dove sono passati i primi ominidi usciti dall’Africa e i primi antenati dell’Homo sapiens, dove si perpetuano gli esodi dalla notte dei tempi, a quello biblico del Monte Sinai, a quello dei disperati che ancora oggi lasciano l’Africa alla eterna ricerca di una Terra Promessa. Gli esodi dall’Africa che si ripetono da millenni, costituiscono uno dei grandi dilemmi della storia dell’uomo, ma sono anche quelli che hanno formato l’umanità odierna”. Emmanuel Anati è archeologo di fama internazionale ed ha avanzato l’ipotesi che il Monte Sinai biblico non sia da individuare nel Gebel Katherina ma in località Har Karkom. Siamo dinanzi ad una personalità dell’archeologia mondiale.
Presenti alla Cerimonia di Sabatino Moscati, Laura e Paola Moscati.
“Siamo contenti che questo premio sia andato al professore Emmanuel Anati, molto legato a mio padre e che ha studiato la civiltà dei Camuni in modo scientificamente valido – ha dichiarato Paola Moscati – ma anche la possibilità di renderne un Museo. Di questo ne siamo particolarmente lieti che venga da Archeoclub D’Italia, altra istituzione alla quale mio padre era particolarmente legato per la promozione e la diffusione della cultura”.
A ricordare la straordinaria attività di Moscati, professore di Filologia semitica all’Università di Roma, socio dell’Accademia dei Lincei e presidente onorario per quasi vent’anni di Archeoclub, sono stati proprio i suoi ex allievi, Attilio Mastino, Piero Bartoloni, Federico Mazza e Giuseppe M. Della Fina, nel convegno «Sabatino Moscati e la via del Sole. Le ragioni di un premio».
La cultura apre mondi nuovi e contribuisce alla conoscenza, rendendo liberi.
Premiato anche Giuseppe Centomani, già Direttore del Centro di Giustizia Minorile della Campania. Molteplici i proggetti culturali che hanno visto protagonisti i ragazzi dell’Area Penale.
“La cultura può fare tutto ma l’importante è veicolarla in una maniera che venga percepita dai ragazzi come utile ed interessante. Lo slogan ultimo , con cui noi abbiamo lavorato con i nostri ragazzi nelle aree campane, pugliesi, lucane era: Più sai e più sei. Nel senso che più informazioni – ha affermato Giuseppe Centomani, già Direttore del Centro di Giustizia Minorile della Campania – più capacità di mettere insieme queste informazioni, farle diventare utili per la propria vita, hai e più potrai realizzare i tuoi proggetti personali. Questo è il discorso semplice e chiaro con i ragazzi e abbiamo visto che i ragazzi colgono il senso di questi messaggi. Se questi messaggi sono veicolati da educatori professionisti in grado di spendersi sia sul piano personale che su quello culturale, i ragazzi possono essere tranquillamente recuperati ad una cittadinanza attiva. Le comunità che hanno avuto problemi con questi ragazzi potranno essere anche contenti della loro presenza”.
Premio Internazionale Sabatino Moscati, alla nuova direttrice dei Musei Civici di Bologna, Eva Degli Innocenti. A Bologna si punta al proggetto europeo che legherà arte – cultura e salute.
“Stiamo lavorando sull’innovazione con la creazione di un grande proggetto digitale per i Musei Civici, su una piattaforma unica – ha dichiarato Eva Degli Innocenti, Direttrice dei Musei Civici di Bologna – stiamo lavorando per rendere i Musei accessibili soprattutto alla comunicazione culturale. Stiamo lavorando anche ad un proggetto europeo che legherà arte e cultura alla salute, un elemento importante di welfare culturale in cui l’archeologia avrà veramente una parte importante”.
C’è la Sicilia in grande fermento culturale, patria dell’archeologia. Premio Internazionale Sabatino Moscati al professore Daniele Malfitana ordinario di Metodologia della ricerca archeologica al Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, (direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Catania),
“Sono onorato di ricevere il Premio Sanatino Moscati per una serie di ragioni. Sabatino Moscati fu un grande innovatore. L’archeologia oggi nella società contemporanea ha bisogno davvero di una grande innovazione e significa stravolgere l’impostazione tradizionale che alla ricerca archeologica è sempre stata data in passato e provare invece a far dialogare questa disciplina – ha dichiarato Daniele Malfitana – con quante più discipline è possibile e soprattutto con i territori nei quali si prova a fare archeologia. Ed è quello che abbiamo fatto a Catania nell’ultimo decennio. Abbiamo sposato la trastegia di vedere come una tappa importante della ricerca archeologica il lavorare nella città e per la città. Dunque lavorare in un contesto pluristratiuficato quale è quello della città di Catania e mescolare insieme antico e moderno, antico e contemporaneo per far vedere la commestione del come il passato si sia intersecato con il moderno e il cointenmporaneo e del come il contemporaneo si innesti sul passato”.
L’archeologo che ha aperto al grande pubblico la conoscenza.
“Il professore Sabatino Moscati, al quale abbiamo dedicato il Premio Internazionale, è un personaggio che ha fatto la storia dell’archeologia. Con i suoi scavi ha fatto conoscere un modo chge ignoravamo, quello dei Fenici Orientali ma anche i cartaginesi. Con i suoi scavi e i suoi studi ha dato un grande contributo alla conoscenza della storia di questo popolo. Sabatino Moscati è stato nostro socio, socio della prima ora di Archeoclub D’Italia ed è stato Presidenteb Onorario fino alla sua morte. Le sue idee erano innovative soprattutto quelle che riguardano il mondo della divulgazione presso il grande pubblico. Lui ci credeva tantissimo – ha affermato Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – e nel momento in cui molti dei suoi colleghi ignoravano invece questo aspetto. Nella sua carriera di archeologo ha ottenuto importanti successi nel campo della ricerca sulla storia islamica e fenicia, con particolare attenzione al sito di Cartagine. Nel suo campo, Sabatono Moscati, è stato tra le personalità più eminenti del secolo scorso, con una straordinaria produzione che raggiunge ben 600 pubblicazioni scientifiche. Ma potremmo continuare ancora dicendo che Moscati è stato Presidente dell’Unionedelle Accademie Internazionali e Presidente dell’Accademia dei Lincei. Nel 1969, Moscati, fondò il Centro di Studio per la Civiltà Fenicia e Punica del CNR, oggi Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo, ma potremmo anche ricordare che è stato Presidente dell’Istituto per il Medio ed Estremo Oriente, Direttore dell’Enciclopedia Archeologica, presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana. E domani, Archeoclub D’Italia, celebrerà Sabatino Moscati con la seconda edizione del Premio Internazionale di Archeologia”.
Presenti giornalisti della stampa italiana e straniera, accompagnati in visita al Museo Nazionale Etrusco.
Per interviste:
Rosario Santanastasio – Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – Tel 333 2393585.
Giuseppe Ragosta – Addetto Stampa Nazionale Archeoclub D’ Italia – Tel 392 5967459.