Grazie alla lungimiranza del Tribunale di Ragusa che ha creduto e dato fiducia all’Archeoclub d’Italia aps per quella barca che ha trasportato migranti clandestini e disperati, usati senza scrupoli da scafisti e mafie internazionali, inizia una nuova avventura, uno scopo nuovo, forse inaspettato.
Una barca che ha solcato il Mediterraneo da oriente verso occidente, dalle terre dell’Egeo verso l’Italia. La sua capienza è di 12 posti come gli apostoli ma ha sopportato un viaggio, centouno passeggeri: uomini, donne, bambini, stipati come sacchi, senza dignità e rispetto con il perenne rischio della morte in mare, come già è avvenuto troppe volte in questi anni.
La Guardia di Finanza, nucleo aeromobile e navale, è riuscita a intercettare, salvare i protagonisti di questo “traffico della morte” e quindi tramite la Magistratura sequestrare e restituire alla collettività una barca che doveva invertire il suo destino. Un gesto di civiltà e di umanità. Adesso la barca è in assegnazione definitiva proprio all’Archeoclub d’Italia aps che, con la propria struttura specialistica Marenostrum, ha una lunga tradizione di mare, un’esperienza per rigenerare e rilanciare questo scafo restituendogli nuova vita e le risorse umane per gestire una nuova missione nei mari del Mediterraneo.
Il Presidente dell’Archeoclub d’Italia, Rosario Santanastasio, con la Direzione Nazionale hanno lavorato per rimettere in mare la motovela, che necessitava di lavori di manutenzione straordinaria, in parte finanziati anche da sponsor privati, in sinergia con le sedi locali di Marzamemi, Noto e Augusta, i consiglieri nazionali e il Coordinatore regionale della Sicilia, tutti impegnati in prima linea per definire i lavori e inaugurare la prima traversata con un nome nuovo.
La Direzione Nazionale, dopo diffuse consultazioni, ha deliberato che la motovela Oceanis 473 è rinominata “MARENOSTRUM Díkē”, strumento e missione: Marenostrum, richiama la denominazione con la quale gli antichi romani indicarono il Mediterraneo e Díkē, la dea della giustizia greca, il cui ruolo e cammino si snoda nel tempo assumendo significati e contorni sempre più precisi e definiti tanto da porsi, ancora oggi, a base della civiltà giuridica dell’occidente, quale sinonimo di giustizia universale.
Ma cosa farà la motovela della legalità e della memoria? La destinazione del viaggio inaugurale è Napoli e la Campania, partendo simbolicamente dal versante jonico della Sicilia. Saranno rotte come queste che caratterizzeranno il lavoro nei prossimi anni di “MARENOSTRUM Díkē” e dell’omonimo settore specialistico associativo. L’idea è quella di promuovere bellezza e inclusione, attraverso la riproposizione delle antiche rotte del mediterraneo come quelle commerciali, culturali e militari.
Dall’Egeo verso la Magna Grecia, dalla Tunisia (Cartagine) verso Roma, coinvolgendo le città di mare e le antiche repubbliche marinare. Verso le rotte di Marsiglia, Barcellona, Corinto e Creta, fino a Itaca. Solcando lo Jonio, il Tirreno, il Mediterraneo. Le rotte di Platone, di Pitagora, Timoleonte, Maniace, Catone, delle colonie Greche, degli artisti del rinascimento come i Laurana e i Gagini, seguendo la rete del grano e delle spezie. Un palinsesto di percorsi che determinano approdi in cui si parlerà di archeologia, storia, enogastronomia, di cultura mediterranea e di ambiente. Ogni anno un tema diverso aperto a tutti.
Un filo conduttore che ha lo scopo di riallacciare i rapporti tra i popoli, riproponendo antiche storie e leggende come quella di Ulisse, Enea, del monachesimo Basiliano e benedettino e delle mitiche battaglie, ma tanto altro, come poesia, letteratura, arti visive, nei porti e persino sulla nave, per ospitare un reperto archeologico sulla barca, magari di quelli sequestrati dal N.T.P.C. Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri e resi disponibili alla fruizione pubblica grazie alla recente “Carta di Catania”. A tutto questo si aggiungeranno attività di monitoraggio costiero, in accordo e in convenzione con enti pubblici, specializzati e preposti alla salvaguardia del nostro patrimonio ambientale costiero emerso e sommerso.
Non solo arte e cultura ma anche inclusione con i minori dei Centri di Giustizia Minorili, per far vivere, anche a giovani ragazzi con disabilità, l’esperienza del mare a 360° in contesti ambientali e culturali e anche con specifiche attività subacquee, insieme a specialisti e istruttori che l’Archeoclub – Marenostrum mettono a disposizione. Conferenze, proiezioni, feste di mare e confronti, letture e teatro. Una barca della legalità e della memoria che celebrerà Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, ma soprattutto celebrerà e ricorderà le tante e troppe vittime del mare che ogni giorno perdono la vita attraversando per disperazione questa “terracqua” sacra, magica e mostruosa che è il Mediterraneo.